Tradizione e memoria di una comunità in scena

Dalla raccolta di testimonianze del vissuto personale degli anziani del paese, alla realizzazione di una rappresentazione teatrale.
Questo in estrema sintesi ciò che è stato il “Progetto memoria” che ha interessato il paese di Barghe, iniziato nella primavera del 2008 e che si completerà sabato prossimo con la prima rappresentazione dello spettacolo “La forza di domandare”.

L’idea di raccogliere le testimonianze degli anziani del paese era venuta a Miriam Scalmana per la sua tesi di laurea, che ha incontrato il parere favorevole dell’Amministrazione comunale.

«Un tempo gli anziani raccontavano il loro vissuto attorno al focolare o nella stalla – spiega il sindaco di Barghe Oriano Ceresa – ora questo modo di raccontare e di raccontarsi non esiste più. Per questo abbiamo accolto con favore il progetto di Miriam Scalmana, per non disperdere un patrimonio di usi e consuetudini del nostro paese, con l’intento di tramandarle ai più giovani».

E così, con l’aiuto di Andrea Malpeli, dal febbraio al giugno del 2008, ha dapprima svolto incontri collettivi radunando gli anziani di una stessa via, poi ha realizzato una ventina di singole interviste, registrando e poi trascrivendo il racconti dei nonni. Da queste storie di vita vissuta Malpeli ha tratto otto monologhi, rielaborati in seguito in un unico testo per lo spettacolo.

Di fondamentale importanza anche l’aiuto di Gian Battista Guerra, persona molto conosciuto in paese, anche per la sua abilità di scrittore, che ha permesso di entrare nelle case degli anziani. «Abbiamo notato – precisa Guerra – che gli anziani hanno voglia di raccontarsi, di narrare le proprie vicende. È un modo per sentirsi ancora utili e per noi una maniera per conoscere anche le necessita dei nostri anziani».

«I temi dei racconti – spiega Miriam Scalmana – spaziavano dalle storie di stalla alle tradizioni del paese, con un confronto fra il passato e il presente. Ciò che mi ha un po’ sorpreso è che per la maggior parte di loro il presente è migliore del passato, quando io credevo il contrario».

A questo lavoro di ricerca si è affiancato un laboratorio teatrale, condotto dal regista Marzio Manenti del Teatro dei Lumi, che ha coinvolto giovani e adulti, per portare in scena uno spaccato di vissuto della comunità di Barghe. «Lo sforzo perseguito per realizzare lo spettacolo – spiega Manenti – è stato quello di restituire nella forma più convincente la condivisione di due vite, in questo caso dei coniugi Wilma e Carlo Boschi; la guerra vissuta da due punti di vista: lui internato in un campo di prigionia in Germania, lei rimasta a casa ad affrontare i drammi del bombardamento che le causò la perdita dei alcuni parenti. Una storia epica di vicende personali, racconti di fatti storici inseriti nella storia nazionale».

Apprezzamenti per il progetto sono stati espressi dall’assessore della Comunità montana di Valle Sabbia Giovanmaria Flocchini che si è complimentato con l’Amministrazione comunale di Barghe e con tutte le persone coinvolte per il «fondamentale lavoro di recupero della memoria e delle tradizioni. È molto positivo – ha rimarcato Flocchini – che i giovani siano interessati a riscoprire il passato del proprio paese e della propria comunità».

Anche Andrea Marmentini, assessore alla Cultura del Comune di Barghe, si è detto fiero e orgoglioso del “Progetto memoria”, che sfocerà a breve in una pubblicazione, augurandosi che il gruppo teatrale formatosi possa proseguire la propria attività, per raccontare altre storie già raccolte e realizzare nuovi progetti.

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