17 Luglio 2016, 10.30
Barghe
Convegno sulle autonomie

Fusioni no, unioni sì

di Cesare Fumana

Tanti sindaci e amministratori, non solo valsabbini ieri a Barghe per il convegno sulle autonomie organizzato dall’Amministrazione comunale con personalità politiche di livello nazionale


Una concentrazione di personalità di così alto profilo, Barghe, nella sua storia, probabilmente non lo ha mai avuto. Il convegno sul futuro delle autonomie locali ha visto la presenza di qualificati relatori e numerose personalità politiche e istituzionali in sala ad ascoltare.

L’incontro, tenuto sabato mattina presso il teatro parrocchiale, organizzato dall’amministrazione comunale e dal consigliere regionale barghense Gian Antonio Girelli, ha visto al tavolo dei relatori il senatore Paolo Corsini, il deputato Alfredo Bazzoli, il sottosegretario alle Riforme Costituzionali Luciano Pizzetti, il prof. Enrico Letta, già presidente del Consiglio e più volte ministro, e lo stesso Girelli. A coordinare gli interventi la giornalista Nunzia Vallini, direttore del Giornale di Brescia.

In sala, tanti sindaci e amministratori locali, non solo valsabbini, il prefetto di Brescia Valerio Valenti, che ha portato un saluto, e il questore Vincenzo Ciarambino, e altre personalità del mondo politico bresciano.

All’inizio dell’incontro il sindaco Gian Battista Guerra ha invitato tutti ad alzarsi in piedi e ad osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della strage di Nizza. L’attualità, anche con il tentato golpe in Turchia, è entrata spesso nei discorsi dei relatori.

Guerra ha ricordato il motivo di questo convegno: il sessantesimo della ritrovata autonomia del Comune di Barghe, avvenuta nel luglio del 1956, dopo che dal 1927 era stato soppresso e aggregato a Sabbio Chiese. E il primo cittadino ha lanciato subito ai politici la palla: è bella l’autonomia se gli amministratori sono messi in grado, con le risorse, di gestire il territorio.

Un tema quanto mai attuale, alla luce delle riforme istituzionali in campo. Corsini ha offerto una premessa “filosofica” sull’importanza del ruolo delle città nella vita dei cittadini: richiamandosi al mito greco di Epimeteo e Prometeo, ha sottolineato come le città siano il luogo della convivenza, della comunità e dell’appartenenza. Da storico ha poi ricordato l’importanza del municipalismo di tradizione socialista e cattolica che ha caratterizzato il dopoguerra italiano e in particolare quello bresciano.

L’onorevole Bazoli ha ricordato la necessità delle riforme costituzionali, nate in un contesto di crisi politica del nostro paese, per affrontare le nuove sfide della modernità e per metterci al passo con le altre democrazie occidentali.

Il discorso forse più atteso dagli amministratori in sala è stato quello del sottosegretario Pizzetti, sulle riforme che andranno a interessare gli enti locali.
Pizzetti ha rimarcato come le riforme costituzionali, il monocameralismo e il Senato delle Regioni, oltre a diminuire il costo della politica consentiranno anche la riduzione dei “costi di sistema”, vale a dire l'accorciamento dei tempi di elaborazione delle leggi. Inoltre il nuovo Senato sarà una camera di compensazione con le Regioni, con alcune funzioni riportate in capo allo Stato, che negli anni passati sono state motivo di contenziosi tra Regioni e Stato.

I Comuni avranno ancora un ruolo centrale, ha ribadito Pizzetti, mentre l'Area Vasta, che ha soppiantato le vecchie province, dovrà diventare sempre più l'agenzia di servizi dei Comuni; il ruolo politico sarà assunto dell'assemblea dei sindaci.

Per il rappresentante del Governo non ci sarà nessun obbligo di fusione dei piccoli Comuni; potranno essere incentivate ma non rese obbligatorie con soglie minime di popolazione, come viene ventilato da più parti. Saranno invece centrali le Unioni dei Comuni per gestire i servizi in maniera più razionale.

L’ospite più atteso, Enrico Letta, ha offerto una riflessione partendo dai fatti dell’attualità, la strage di Nizza e il tentato golpe in Turchia, sottolineando come questi fatti, grazie alle nuove tecnologie digitali dell’informazione, entrino di prepotenza nella vita di tutti i cittadini. Una vita interconnessa e che va di fretta.

Da qui la necessità delle riforme per rendere anche le istituzioni al passo coi tempi, anche se ha messo in guardia sull’accentramento del potere in mano a una sola persona: “Il mio ultimo voto alla Camera – ha ricordato – è stato un no all’Italicum (la legge elettorale voluta da Renzi, n.d.r.), mentre sul referendum costituzionale sarà sì”.

“Nella politica – ha proseguito – c’è la necessità di unire, far partecipare, condividere: il consenso e la creazione del consenso sono la base affinché le riforme che si fanno diano risultati”.

In conclusione, Girelli ha riassunto così: “È emerso un forte messaggio: le complesse sfide che abbiamo davanti vanno affrontate con un grande sforzo di coinvolgimento e di partecipazione. Partendo dai Comuni, vero presidio di democrazia e di solidarietà”.


Commenti:
ID67252 - 17/07/2016 17:02:12 - (Giacomino) - Fusioni no

unioni si, cari signori non vi sembra di aver dato un colpo alla botte e uno al cerchio. In realtà proprio di fusioni c'è effettivamente bisogno realizzate con intelligenza e lungimiranza ma fusioni.

ID67258 - 17/07/2016 21:22:04 - (Denis66) - .....

Iniziano a fare propaganda elettorale...

ID67260 - 17/07/2016 22:49:36 - (fra) -

parole.... Parole,,,, parole,.....Fatti zero!

ID67264 - 18/07/2016 08:05:40 - (Carletto) - FENOMENALI

Questi sono fenomenali, se fosse per loro subito re-istituito il comune di Nozza ed il nuovo comune di Fossane. così un po' di stipendi pubblici in più a nuove amministrazioni clienti!

ID67265 - 18/07/2016 08:27:39 - (ubaldo) - Ma li leggete gli articoli

...o guardate solo le fotografie.

ID67267 - 18/07/2016 11:33:45 - (vanpelt) -

Il guaio e' che, cio' nonostante, votano.

ID67270 - 18/07/2016 12:34:49 - (Carletto) - Ho letto l'articolo

ma probabilmente sono come al solito lontano 1000 km dal pensiero "comune". Mi sembra di aver capito che si tende a razionalizzare le spese tramite unioni anzichè fusioni. Per quanto ne so questo razionalizza i costi utili (servizi) ma mantiene intatti quelli meno utili e spesso parassitari (le giunte). Poi se ve la sentite di giustificare l'esistenza del comune di Lavenone (è un esempio lampante, nessun odio particolare) allora non credo potremo mai parlare la stessa lingua.

ID67271 - 18/07/2016 12:46:21 - (ubaldo) - Grazie Carletto

Si può non essere d'accordo col contenuto, ma almeno questo è un contributo ad un'eventuale discussione. Quello di prima non lo era

ID67281 - 19/07/2016 09:56:10 - (PEJO) - Pareri opposti

Caro Carletto, quindi tu credi che i costi delle giunte siano parassitari? Io faccio parte della giunta del comune di Barghe e per il 2015 ho percepito la bellezza di € 51,00. Ora, lasciamo perdere l'utilizzo del cellulare personale o della vettura personale, ma solamente il tempo che dedico alla vita del mio comune (e io non sono un grande frequentatore degli uffici comunali, ma preferisco dedicare più tempo a quello che reputo sia volontariato) credo che ripaghi il contributo che ricevo. Tra l'altro un doppio cud mi costringe alla compilazione del 730 che mi fa scattare di livello e mi costringe ad una tassazione di 3 volte superiore al valore di quei famosi € 51,00.Detto questo, giusto per correttezza, io penso invece che lo Stato debba essere il più capillare possibile, quindi ben vengano i comuni come Lavenone, Barghe, Provaglio, Anfo (e potrei continuare all'infinito). - CONTINUA...

ID67282 - 19/07/2016 10:00:52 - (PEJO) - continua...

Più siamo a contatto con la gente e più ne capiamo le esigenze, le problematiche. Questo può aiutarci a dare risposte e trovare soluzioni.Non è di certo il parlamentare seduto a Roma che sa dove c'è una buca da tappare e cerca i mezzi finanziari per tapparla.Quindi più sindaci e meno deputati.Giuste le unioni di servizi, no alle fusioni. Questo è il mio parere. Meno enti che servono a parcheggiare gli epurati della vecchia politica, quelli sono i veri costi parassitari. Buona giornata.

ID67285 - 19/07/2016 14:50:16 - (lz) - No alla cancellazione dei piccoli comuni

Ero presente al convegno che trattava di un tema più che mai attuale che a mio parere, tenuto conto della sua complessità, è stato sviluppato con sufficiente chiarezza ed oggettività. Mi ha fatto piacere sentire dal sottosegretario Pizzetti che le fusioni fra piccoli comuni non siano un obbligo ma si parli piuttosto di unioni da incentivare per la gestione associata di determinati servizi, cosa peraltro già in atto in Valle Sabbia attraverso la Comunità Montana.Come si capisce bene da quello che scrive Pejo i costi della politica e della mala amministrazione non sono nei piccoli comuni che invece, pur tra tante difficoltà, svolgono con efficacia e produttività un ruolo di presidio territoriale e sociale assai importante. Si è spesso parlato di favorire il mantenimento delle popolazioni nei loro territori d'origine specialmente in aree montane per evitare l'aggravarsi di squilibri già in essere con evidenti

ID67286 - 19/07/2016 15:09:11 - (lz) - Continua "No alla cancellazione....

conseguenze negative per tutti. Eliminare un piccolo comune montano significherebbe solo cancellare un'identità nella quale si riconoscono i suoi abitanti la cui presenza rappresenta cura e attenzione per il loro ambiente e non si tradurrebbe in risparmi per il paese ma quasi certamente in maggiori costi. I problemi del Paese e degli enti locali non stanno qui. Mi auguro che ai vari livelli di competenza decisionale si assuma questa consapevolezza e si agisca di conseguenza e che noi non abbassiamo la guardia.

ID67938 - 30/08/2016 16:53:09 - (mananto) -

sono daccordo con Carletto su Lavenone. non c'è un bar le scuole elementari frequentate solo da scolari stranieri l'archivio del lago merita un intervento del gabibo iniziative poche oratorio assente da decenni per fortuna ci sono grandi sportivi che regalano visibilità sui giornali. solo una sana e consapevole fusione lo può salvare dall'abbandono totale

ID67949 - 31/08/2016 20:16:37 - (mananto) -

venire da Vestone verso Idro il paese e' tutto una casa senza manutenzione esterna. Il comune doveva provvedere a pitturare le case invece che inciementare le chiese e i sentieri o illuminare a vista le case in periferia degli assessori. Adesso con la nuova strada sarà dimenticato da tutti per fortuna che c'è Presegno e Bisenzio due gioielli per intenditori

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