27 Agosto 2018, 12.00
Barghe
Valli Resilienti

Barghe, edilizia e natalità

di Ubaldo Vallini

Le ridotte dimensioni del territorio e l’alto tasso di nascite spiegano l’elevato sfruttamento della zona dal punto di vista edilizio, ma solo in parte 


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Un territorio molto sfruttato dal punto di vista edilizio, ma quanto a natalità non li batte nessuno. Queste le caratteristiche salienti che balzano subito all’occhio analizzando i dati su Barghe, centro di fondovalle affacciato sul fiume Chiese. 
 
Il primo dato viene in gran parte spiegato col fatto che il territorio barghense è di soli 5,4 chilometri quadrati e da qualche parte i 1200 abitanti la loro casa la devono pur fare. 
 
La statistica avversa, con l’8,5 del territorio occupato, viene però così spiegata solo in parte e gli amministratori se ne devono essere accorti, visto che sono corsi ai ripari: «Col nuovo Pgt abbiamo ridotto il terreno edificabile del 50% - conferma infatti il sindaco Gianbattista Guerra -. In accordo coi proprietari, complice anche la crisi dell’edilizia, abbiamo annullato due piani di lottizzazione». 
 
E per la capacità di fare figli? Nel 2016 sono nati 16 bambini e la “performance” si è ripetuta anche nel 2017 con 13 nascite, il doppio di quanto avviene nel resto delle Valli Resilienti. «Probabilmente è perché a Barghe si guarda meno la Tv» ci dice Guerra. 
 
E non sta scherzando: causa la posizione defilata in fondo alla valle, gli abitanti denunciano spesso la “sparizione” di numerose reti televisive. 
Statistiche a parte, sindaco, quali sono i punti di forza e di debolezza di Barghe? «Da una parte c’è un tessuto sociale particolarmente coeso, dove il problema di uno diventa subito il problema di molti. Dall’altra, a fronte di un associazionismo molto sviluppato, c’è poco interesse soprattutto da parte dei giovani sulla pubblica amministrazione. Stiamo cercando di capire cosa possiamo fare per modificare questa tendenza». 
 
 



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