L'organismo di distribuzione del Fondo Brancher per i Comuni di confine è stato soppresso. Decidono Trento e Bolzano. L'ira di AssComiConf.
È stato soppresso, da domenica scorsa, l’organismo di indirizzo del Fondo Brancher. Il provvedimento del governo Monti è contenuto nel decreto Spending review, che stabilisce anche: «Le relative funzioni sono esercitate dalle province autonome di Trento e di Bolzano sulla base di specifica intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri». Una caratteristica stabilita nel decreto istitutivo del Fondo Brancher, destinato ad attenuare le disparità dei Comuni confinanti con Trento e Bolzano, che versano ogni anno 40 milioni ciascuna in un unico fondo da 80 milioni da destinare ai comuni di confine.
Marco Scalvini, fondatore di Asscomiconf, l’associazione che raggruppa 475 Comuni di confine è furibondo perché «il Governo Monti, nell’ambito della spending review, ha deciso di rivedere il piano sui fondi Odi costituiti a favore dei Comuni confinanti con alcune Regioni a statuto speciale».«A Roma - dice Scalvini - hanno spazzato via l’Odi e deciso che a scegliere su quali opere destinare i finanziamenti siano i presidenti delle Province di Trento e Bolzano». Fatto che implica un’inevitabile frenata negli stanziamenti. Per Marco Scalvini non sarà una frenata «ma la cancellazione di fondi utili ad aumentare la qualità della vita dei Comuni che, essendo vicini alle Province autonome, soffrono la concorrenza dei benefici dei confinanti». Lo stesso Scalvini si chiede:«Trento sceglierà di finanziare un nostro progetto sciistico che possa fare concorrenza a realtà trentine?».
Cento milioni di euro, quelli che sembravano dover essere erogati da un giorno all’altro,sono davvero«briciole» per Trento e Bolzano, ma quali garanzie ora ci saranno per i nostri Comuni? E se tagli devono esserci - si chiedono ancora in Asscomiconf - perché il Governo non pensa a diminuire progressivamente i vantaggi accordati alle Regioni a statuto speciale? La risposta arriva da Trento per voce del Presidente della Provincia Autonoma Lorenzo Dellai: «Non abbiamo certamente chiesto queste modifiche, che peraltro il Governo ha assunto senza ottenere la necessaria Intesa con noi, in violazione dell’Accordo di Milano».
E allora, Limone riceverà lo stesso il contributo di ben 7 milioni e 640mila euro per la realizzazione della «Ciclopista del Garda» (lotto a lago e lotto nell’entroterra). Oppure, Tremosine otterrà comunque 1 milione e 442mila euro per il progetto di sviluppo per un percorso museale culturale ed espositivo dei luoghi, delle genti e dei fatti legati ai combattimenti della Prima guerra mondiale sul fronte bresciano? Sono alcuni esempi tratti dall’elenco dei finanziamenti che speravamo certi. Ma ora non ne siamo sicuri.
Se il Comune di Bagolino, tra l'altro uno dei fondatori dell'Associazione dei Comuni di confine, pu accampare motivazioni circa l'esodo delle giovani coppie o delle imprese oltre il Ponte di confine, il Comune di Idro deve sostenere le ragioni del Lago in termini di navigabilita' e qualita' delle acque non essendoci collegamenti viari o ciclopedonali con il Trentino (eccetto il sentiero dei contrabbandieri mirabilmente ripristinato ad opera del Gruppo Sentieri attrezzati di Idro).
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ID21777 - 15/07/2012 14:13:56 - (amilcare59) -
Incredibile! Finalmente i comuni di Idro e Bagolino hanno trovato un accordo. Mandare a quel paese la spending review. C' un vecchio adagio che dice che chi troppo vuole resta con le tasche vuote. State tranquilli a Idro ci saranno altri treni. Uno e' stato soppresso ma due sono stati fatti deraqgliare. Strano comunque che l'Assocomiconf adesso si scagli contro le regioni a statuto speciale quando fino a ieri gongolava per i contributi provenienti dal Trentino e per la promulgazione del decreto istitutivo del fondo Brancher.