Riapre il Gaver, ma i problemi restano

 

Finite le ore calde della giornata, e con quelle il rischio che dell’altra neve scivolasse a valle, ieri alle 15, le squadre della Provincia capitanate dal capocantoniere Bruno Arrighini hanno rimorso i new jersey posizionati il giorno prima.

Il Gaver a quel punto era pronto ad accogliere nuovi turisti della neve, peccato però che le festività natalizie si siano concluse.

 

«Eravamo partiti col piede giusto, queste quattro giornate di chiusura forzata, che sono andate a sommarsi a quelle di brutto tempo, proprio non ci volevano» lamentano gli operatori del Gaver, che senza mezze misure sostengono che «c’è qualcuno che ci vuole male, oggi (ieri ndr) ne abbiamo avuto la riprova: la mancanza assoluta di coordinamento ci ha oltremodo penalizzati».

 

Perché? «Se il problema erano le ore calde la strada poteva benissimo restare chiusa dalle 10 alle 15 e per noi questo avrebbe significato poter lavorare. Invece, mentre noi eravamo costretti a segnare il passo, altrove hanno dovuto rimandare indietro la gente perché non c’era posto nei parcheggi. Ce lo dicano chiaro i nostri amministratori, se non vogliono che noi si lavori d’inverno, oppure si diano da fare per risolvere il problema».

 

Una polemica destinata a riaccendersi alla prossima nevicata, quando i canaloni della Misa saranno nuovamente pronti a scaricare masse nevose, come è successo domenica quando le slavine della Grisa e del Canal Rot sono arrivate a pochi metri dalla strada. E ogni volta i toni sono più accesi.

 

«Capisco l’amarezza degli operatori. Quando è il bello che c’è la neve vengono meno le condizioni di sicurezza. Su questo problema abbiamo fatto un’infinità di riunioni con Regione e Provincia – ci dice il sindaco il Bagolino Gianluca Dagani -. Intendiamoci: l’amministrazione comunale  non ha competenza sulla viabilità e nemmeno sul rischio valanghe, però ci stanno a cuore la sicurezza dei cittadini quanto lo sviluppo economico della montagna. La soluzione migliore sarebbe il completamento del programma che ha portato ad edificare un primo paravalanghe subito dopo Valle Dorizzo nel 1011. Ne serve un altro poco più avanti, più lungo, oppure con gli stessi costi un complesso sistema di ancoraggio della neve da piazzare direttamente nei canaloni. I progetti ci sono e sono stati presentati in Provincia. Da tre anni partecipiamo al bando che prevede l’erogazione di fondi per sanare situazioni di pericolo come queste, senza successo purtroppo».

 

Fra le soluzioni possibili, se davvero il problema è di poter coordinare al meglio apertura e chiusura della strada, quella già adottata negli anni passati dall’Anas, che l’inverno affidava direttamente agli operatori turistici del Gaver la gestione del tratto di 669 dopo Bagolino, finanziando l'operazione con i fondi necessari per la pulizia e la sabbiatura stagionale.

In questo modo verrebbe meno il ruolo della Provincia e gli operatori turistici potrebbero gestire apertura e chiusura della strada come meglio ritengono di fare. Magari il Comune e la Protezione civile potrebbero dare una mano col servizio di guardiania, quando serve.

 

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ID40067 - (Ernesto) ID40068 - domanda!!! (Gaver) ID40069 - (Ernesto) ID40096 - (genpep) ID40105 - Riflessione.. (Gio73) ID40106 - continua..... (Gio73)

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