11 Settembre 2015, 08.00
Bagolino Val del Chiese Storo
Tradizioni

Torna la «Fiera dei palpacüi»

di Cesare Fumana

Domenica le strade di Ponte Caffaro saranno invase dalle bancarelle per la tradizionale Fiera della Madonna dell’aiuto, che richiama gente sia dalla Valsabbia sia dal vicino Trentino


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La Fiera della Madonna dell’aiuto è legata alla festività di Lodrone, dove la seconda domenica di settembre (la domenica dopo l’8 settembre, festa della Natività di Maria Vergine) si celebra la festa della Madonna dell’aiuto, a cui è dedicata l’omonima chiesa, posta poco distante dal confine con Ponte Caffaro.
La sagra popolare, da tempo immemore, si festeggia a Ponte Caffaro, dove per ragione di spazio trovano collocazione centinaia di bancarelle.

Una festa molto partecipata dalla gente della Val Sabbia, delle Giudicarie e della Val di Ledro, tanto che per la ressa viene chiamata “Fiera dei palpacüi”, tanti sono gli avventori che girando per le bancarelle si stringono per contenere il poco spazio e, fra una stretta e l’altra, ci scappa la palpata al “lato B”. E quando gli abitanti di Caffaro si incontrano per strada, in questa occasione usano domandarsi “Alura, ghet palpat en pò de cüi?”.

Come detto, la fiera prende origine dalla festa della chiesa della Madonna dell’aiuto, eretta attorno alla metà del secolo XVII, come risulterebbe dagli altari barocchi laterali, opera dei Boscaì di Levrange. Nel 1866 è stata sacrilegamente tagliata e rubata la parte centrale della tela, raffigurante la Madonna dell'Aiuto; venne poi rinvenuta in Val Vestino e quindi restaurata. L'altare maggiore è recente e sopra lo stesso è collocata la venerata immagine della Madonna dell'Aiuto, sotto alla quale è incisa sul marmo, per grazie ricevute, la memoria del voto del 1725 del Conte Girolamo Giuseppe Lodron.

Probabilmente esisteva già nel 1500 una cappella, che poi nel 1600 dovette essere ingrandita e trasformata. Anche l'immagine potrebbe essere del 1500 e poi ritoccata da mano maestra, come giudicava qualche esperto.



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