L'aneddoto del comune di Riccomassimo

... Eppure ogni singola parola conferita ad un luogo ben preciso, risale ad un episodio, una motivazione curiosa, che ci svela, dietro a poche sillabe, la storia e l'anima dei nostri posti.

Riccomassimo è una frazione del comune di Storo, che conta solamente qualche decina di abitanti.
Per approfondire la riflessione legata al significato dei nomi dei paesi, è curioso cominciare proprio da qui.
Nonostante questa frazione sia già sorprendentemente considerata “all'estero”, ovvero in Trentino Alto Adige, le origini del suo nome testimoniano una profonda connessione con la Valle Sabbia.

Nel quindicesimo secolo, precisamente intorno al 1442, tale Lombardo Franzoni di Bagolino fu investito dei prati e dei boschi della zona di Riccomassimo. Questa investitura derivò da un accordo tra il boscaiolo Massimo diventato ricco e il nobile conte Lodron, al quale fu salvata la vita.
Si narra infatti che durante un'assemblea pubblica tenuta in paese per decidere se accogliere o meno i nobili, Franzoni avrebbe boicottato i voti per ottenere la terra boschiva che si trova dal “Ponte della Monega alla Contea di Lodrone”.
Un'altra versione narra invece che gli abbia addirittura salvato la vita, proteggendolo dall'aggressione di alcuni abitanti infuriati.

Nonostante le molteplici versioni della leggenda, abbiamo alcuni documenti che testimoniano la donazione in cambio di favori: “Per riconoscenza di molti ossequi  e fede... Ad avere, tenere, godere e possedere e tutto ciò che piacerà ad esso Lombardo feudatario e a tutti i maschi da lui discendenti”.

Il contratto specificava una sola clausola: ogni anno i Franzoni avrebbero donato al Castello di Lodrone un “agnello di latte pingue e una bella somma di castagne belle e grosse”.
Tutt'oggi Riccomassimo è collegata a Bagolino con una stradina che passa per la frazione Cerreto.
Quando si dice chiamare le cose col proprio nome.