Un pomeriggio alla riscoperta di Ponte Caffaro

Il lago d’Idro non � solo un tesoro dal punto di vista paesaggistico: l’area offre infatti anche molte occasioni di conoscenza dal punto di vista storico e architettonico, e per �capire� e apprezzare per esempio Ponte Caffaro e il vicino palazzo dei Lodron, oggi ci sar� una occasione da non perdere.
L’appuntamento � nel pomeriggio con lo storico Luca Ferremi, per scoprire un pezzo di storia valsabbina davvero interessante.

L’iniziativa � dell’�Associazione artistica culturale Eridio� presieduta dal pittore Lorenzo Bacchetti, nata per promuovere contenuti culturali spesso trascurati dagli stessi abitanti. E l’appuntamento � alle 14.30 nel piazzale della locanda Sant’Antonio, dal quale la comitiva partir� alla scoperta della chiesetta della Madonna dell’Aiuto.

Non mancher� una sosta davanti al masso erratico che svetta sulla provinciale 237, e poi ancora nel monastero di San Giacomo.
L’associazione artistica ha chiamato la visita guidata di domani �Due passi da Sant’Antonio� per sottolineare quanto poco basta muoversi in Valsabbia per trovare importanti testimonianze.

Scendendo verso Ponte Caffaro, dopo aver visto la parrocchiale baster� attraversare un ponte per essere sul suolo trentino e imbattersi in palazzo Graz, meglio conosciuto come palazzo Lodron: un complesso che comprende una chiesetta, l’antica residenza dei conti e un convento.

L’edificio, che sorge sulla sponda sinistra del fiume Caffaro (in questo tratto segna il confine fra le province di Brescia e Trento), era stata la dimora della famiglia nobile trentina originaria della piana di Storo, nella Valle del Chiese a Nord del lago d’Idro. I primi documenti che ne attestano l’esistenza risalgono alla fine del 1100, anche se leggende del passato parlavano di un Silvestro di Lodron alla prima crociata. Al termine della visita ci sar� un rinfresco.

Mila Rovatti da Bresciaoggi

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