Statuti, beni comuni da gestire

Nell’ambito del ciclo d’incontro organizzato dall’Associazione culturale «Habitar in sta terra» per i quattrocento anni dalla prima edizione a stampa degli statuti della Comunità di Bagolino, questa sera, venerdì 8 agosto, alle ore 20.45, presso la sala consiliare del Municipio, è in programma l’incontro dal titolo «La formazione degli statuti nel medioevo: le regole trentine e la gestione dei beni comuni».

Relatore della serata sarà lo storico Mauro Grazioli, già docente presso un istituto d’istruzione superiore, si è occupato di storia fin dagli anni Settanta. Socio di alcune fra le più importanti associazioni culturali dell’area trentina e benacense e da oltre venti anni è direttore editoriale de “Il Sommolago”.

Grazioli ci ha anticipato alcuni dei temi che tratterà durante la serata: in particolare, tratterà delle Carte di Regola, Poste e degli Statuti.
«Questi  - rileva il relatore – sono i termini che sostanzialmente tendono a definire un ordinamento sociale e giuridico che accompagna la storia delle nostre comunità quantomeno a partire dal XIII secolo.

Una storia che soprattutto nelle stesure regolanarie recupera consuetudini radicate nei secoli per codificarle via via in forma scritta in rapporto alle esigenze del villaggio e alla dominante di turno.
Una consuetudo loci, ovvero un assetto localistico espresso in formule pratiche che anche nel Trentino trova molteplici esempi, molti dei quali raccolti in tre volumi da Fabio Giacomoni o pubblicati da altri autori  che si sono cimentati nello studio di queste espressioni di civile autonomia».

«Nelle comunità di valle e nei centri più importanti – prosegue Grazioli – accanto alle Carte di regola, troviamo Statuti più complessi, dove il diritto proprio si esprime nella normativa civile e in qualche caso anche penale, ancora attraverso un processo di maturazione interna e di mediazione con i poteri di turno: Trento, Verona, Milano, Brescia, Venezia nella fattispecie, che nel corso dei secoli, con qualche distinguo, costituiscono i punti di riferimento dell'autorità politica e giurisdizionale dei comuni della Valle Sabbia e del Basso Trentino.

Anche in questi casi le declinazioni del diritto proprio, integrato da quello comune, diventano manifestazioni di autonomia; un'autonomia gelosamente cercata, rivendicata e conservata fino a Napoleone, allorché, non senza scontri, la società dei lumi verrà a cancellare "le illecite combriccole di popolo" e un particolarismo ritenuto ormai  privilegio anacronistico».

Di questi e di altri temi connessi parlerà questa sera Mauro Grazioli.

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