08 Ottobre 2014, 08.23
Bagolino
Commemorazione

Quale senso dare al ricordo?

di Redazione

Ha avuto luogo martedì la commemorazione dell'eccidio di 10 giovani avvenuto 70 anni fa a Valle Dorizzo. Vi proponiamo l'intervento integrale pronunciato per l'occasione dal segretario generale dello Spi Cgil di Brescia. • Photogallery


Intervento Pierluigi Cetti, segretario generale Spi Cgil Brescia

Siamo qui, nuovamente, noi pensionati e pensionate della Cgil.
Siamo qui per commemorare, a settant'anni dal 1944, la  strage della Valle Dorizzo.
Il 6 ottobre 1944, qui, i tedeschi delle SS e i fascisti uccisero, dieci persone, morirono arse vive.

Una violenza drammatica,
scolpita nella memoria di chi visse quei giorni terribili. Ricordi indelebili che fondano la memoria di una comunità, a volte difficili da ripercorrere e narrare.
Una vicenda complessa che il libro di Tiziano Ratti, del 2005, ricostruisce con attenzione... Un dramma nel contesto del più ampio dramma della guerra.

Siamo in un piccolo paese delle Valle Sabbia.
Un luogo simbolico, ci ricorda il grande ruolo che ebbero le montagne per i nostri partigiani, sembra parlarci del sacrificio di questi dieci giovani, caduti per opporsi al nazifascismo, .
Qui, si è costruito un tassello della complessiva Resistenza italiana, una pagina straordinaria non solo del nostro passato nazionale, ma, per la propria diffusione, organizzazione e forza, dell’intera Storia europea.

E quella Resistenza è un fenomeno che si compone delle moltissime e rilevanti vicende locali, come quella che oggi ricordiamo.
Siamo qui, con la convinzione che avvicinarsi alle storie locali  sia essenziale per comprendere un fenomeno, come quello resistenziale,  che si caratterizzò per la propria diffusione e per il proprio radicamento tra le popolazioni.
Come pensionati, sentiamo la necessità e l’importanza di conservare la memoria, di attualizzarla nelle scelte del presente, contribuendo alla vita democratica.

Vogliamo commemorare il sacrificio di molti, come quelli che morirono qui tragicamente, e ricordarne gli ideali di riferimento, le ragioni che motivarono la ribellione e l’opposizione alla dittatura fascista; così come il sacrificio della popolazione civile, vittima delle tragedie della storia.
Tra i compiti che sentiamo come nostri, quello di contribuire alla costruzione della memoria. Su questo punto, qui, oggi, vorrei soffermarmi, quello del costruire.

La nostra memoria nazionale, in particolare quella del fascismo e della Resistenza, lungi dall'essere elemento acquisito, è costantemente oggetto di dibattito.
Lo è a livello nazionale, la storia di quegli anni non è materia neutra: è oggetto di discussione, addirittura di recriminazioni. Non mi riferisco, naturalmente, alla volontà legittima e auspicabile di approfondire i fatti, scoprirne nuovi aspetti, darne nuove interpretazioni sulla base di studi e approfondimenti , ma della volontà, di negare o distorcere la realtà storica.

Questa riflessione è particolarmente importante in questo luogo, qui l'Associazione dei familiari delle vittime e lo Spi Cgil, con la collaborazione dell'Anpi, hanno contribuito ad approfondire la storia e, in parte, a costruire la memoria.
Alcuni fatti, spesso trascurati e non compresi nel pieno della loro portata, nel corso degli anni, sono stati ricostruiti. Ricostruiti con rigore, dal punto di vista storico, ricostruiti con la passione di chi ne era coinvolto anche per legami affettivi, con la passione di chi all'impegno per la politica e la democrazia nel Paese ha dedicato molto...

Ricostruiti, però, con un principio guida: trovare la verità, in nome di un senso di ricerca della giustizia.
Un percorso di vera condivisione, che ha coinvolto tante realtà; colgo anche l'occasione, in questo contesto, per ringraziare, oltre che l'associazione familiari, l'Anpi, il parroco e tutti i presenti.
Nessuno ha voluto strumentalizzare i fatti, ma conoscerli.
Conoscerli, approfondirli e divulgarli.

Questo è quello che noi intendiamo per  memoria condivisa.
Su questo c'è un grande equivoco, si è fatto negli anni recenti un uso distorto di questa espressione: la memoria condivisa non è quella che si costruisce tacendo su alcuni aspetti del nostro passato, ignorando alcune verità scomode, tacendo sulla realtà dei fatti per non turbare questa o quella sensibilità politica, religiosa o di potere. La memoria condivisa è quella attraverso la quale, con senso di responsabilità e partendo dai fatti, si lavora per ricostruire il passato, farlo divenire patrimonio per il presente, senza strumentalizzazioni.
Questo è accaduto qui.

Ricostruire, continuare ad approfondire i fatti, in modo oggettivo, conoscerne e comprendere la dimensione politica: analizzare qual era il contesto entro cui i partigiani delle nostre montagne si muovevano, quali erano le ragioni che crearono proprio nell’Italia del Nord uno dei più radicati movimenti resistenziali d’Europa; quali le ragioni per cui in molti si opposero al fascismo; quali le ragioni per cui – non dobbiamo mai dimenticare nemmeno questo – molti sostennero il fascismo.
Ed è questo lo spirito con cui andrebbe affrontata, secondo noi,  la costruzione della memoria nazionale. Sugli anni del fascismo si è riflettuto e discusso a lungo, ma forse, ancora,  non in modo sufficientemente adeguato.

Siamo il Paese in cui, pochi anni fa, il Presidente del consiglio disse “il fascismo non ha fatto uccidere nessuno”; siamo un Paese in cui, ancor più recentemente (meno di otto mesi fa, per la precisione), una deputata con un importante incarico alla Camera, parlò di un “fascismo buono degli inizi”  dando il via ad un pietoso dibattito,  fondato sulla distinzione tra  “il principio fascista buono delle origini” da quello deteriore dell'alleanza con Hitler.

É il caso di ricordare che il fascismo fu fascismo dal 1919, quando i fasci di combattimento, con la violenza, iniziarono ad imporsi; quando cominciò a bruciare le Camere del lavoro e ad aggredire lavoratori che chiedevano diritti; quando, nel 1922, marciò su Roma segnando l'inizio simbolico della dittatura, quando nel 1924 si assunse la responsabilità “politica e morale” dell'omicidio Matteotti, il giovane deputato socialista che aveva denunciato le violenze fasciste; quando perseguitò tutti gli oppositori impedendo – con enormi violenze – qualunque forma di libera espressione; quando con le leggi fascistissime (1925 e 1926) rivoluzionò l'ordinamento giuridico, abolendo pluralismo e diritti, come quello allo sciopero.

Tutto questo avvenne prima del 1938, anno delle leggi razziali , prima del 1940: anno del tragico ingresso del nostro paese nella seconda guerra mondiale, guerra catastrofica combattuta, fino al 1943, al fianco della Germania nazista.
Quella di Auschwitz, Mauthausen, Dachau, e dei moltissimi altri campi  in cui anche  tanti dei  nostri connazionali furono deportati e uccisi.

Non ci fu mai, dunque, un fascismo buono.
Come buono non fu nulla, nel nome di quell'ideologia, dopo la guerra: il neofascismo fu quello delle stragi di Stato, del tentativo di sovvertire l'ordine democratico. In altri Paesi fu l'ideologia ispiratrice di dittature terribili.
Vale la pena ricordarlo perché, se il fascismo non fu mai buono, né prima di avvicinarsi alla Germania Hitler, né dopo; né prima della guerra, né dopo la guerra, in nome di quell'ideologia nulla di buono potrà  avvenire oggi.

Eppure quell'ideologia continua ad esistere e fare proseliti.
Parlando di questo non mi riferisco solo a minoranze di estremisti, fenomeno preoccupante e esistente da tempo.
Mi riferisco a qualcosa che è, in parte, nuovo: si tratta di un sentimento emergente , in tutto il Continente europeo. Quello che fatto crescere, quasi ovunque, i populismi di estrema destra.

Quello della Grecia con Alba Dorata, della Francia con il Front National di Marie Le Pain, della  Gran Bretagna con l'UKIP: movimenti diversi che hanno in comune ultranazionalismo,  una forte xenofobia, un accanimento contro il diverso, l'idea che le garanzie democratiche siano superabili; la ricerca del capro espiatorio: qualcuno a cui dare tutte le colpe della crisi economica.

Non è esagerato parlare, per questi movimenti, di fascismo: molti dei loro militanti si autodefiniscono fascisti, ne fanno un punto di orgoglio.
La stessa ideologia sta ottenendo del sostegno in alcuni paesi dell'Europa dell'Est (un'altra storia, lo sappiamo, complessa): Stati in cui, nel difficilissimo e delicato percorso di costruzione della memoria, non raramente si arriva ad atteggiamenti giustificazionismi nei confronti di fascismi e nazismo.

Questo quadro ci fa rendere conto di come, oggi, parlare di antifascismo e agire per l’antifascismo necessiti di una riflessione che abbia ampio respiro, qualcosa che si inserisca nel più ampio concetto di cittadinanza europea.
Noi dello Spi, da sempre, ci interessiamo del tema della memoria e, da sempre, oltre a ricordare il sacrificio delle vittime cerchiamo di riflettere sul presente, di dare un senso alle storie del nostro passato, dentro il nostro tempo.
E allora, in questo contesto, c'è un passaggio che abbiamo il compito di fare, un passaggio da percorrere con forza: collegare la memoria locale a quella europea e globale.

Dobbiamo continuare a conoscere le storie dei nostri paesi, delle nostre città, non perdere nulla dei valori che possono trasmetterci e “portarle fuori”. Farle diventare patrimonio condiviso, portarle nel dibattito pubblico, trasmetterle ai giovani (meno legati di noi ai territori e più proiettati verso la dimensione internazionale), identificarle – noi per primi - come tratto caratterizzante delle nostre radici nazionali e delle radici europee.

Perché se l’Italia fu l’Italia fascista, fu anche l’Italia della Resistenza; se l’Europa fu quella del nazismo e delle molte dittature, fu anche quella dell’opposizione a questi regimi, fu l’Europa della pace .
Dunque, ci piacerebbe guardare la Valle Dorizzo, oggi, come un luogo che serve a ricordarci tutto questo. Uno, purtroppo, dei tanti luoghi in cui avvennero tragedie in quegli anni. La storia è quella fatta dalle popolazioni. Luoghi come questo sono lì a ricordarcelo.
I nomi dei caduti che sono stati apposti sulla lapide ci aiutano a dare dei volti a quella storia, quelli di giovani, giovani “del popolo” che sognavano un’Italia diversa.

Il mondo sta cambiando, commemorazioni come questa possono rischiare di essere viste erroneamente come “arroccamenti sul passato”. Se sapremo invece, interpretarle nella nostra realtà, capire che hanno molto da dirci, non sarà così.
Davanti a chi ci parla di ultranazionalismo come soluzione ai problemi, a chi ci parla dello straniero come causa di tutti i mali, a chi ci invita a diffidare della democrazia, davanti a tutto questo, conoscere queste storie ci aiuta ad avere più forza nel sostenere che quelle “ricette” l’Italia e l’Europa le hanno già viste e sappiamo tutti che hanno portato solo catastrofi.

Ci aiuta a Resistere: resistere alla tentazione di chiedere l’uomo forte al comando, alla tentazione di non interessarsi più del bene pubblico, alla tentazione di rinunciare alla democrazia, alla tentazione di non interessarci dello stato di salute della nostra democrazia.
Forse, questo, è il miglior modo per onorare la memoria dei caduti che ricordiamo oggi. Per cercare di fare in modo che il loro sacrificio non sia stato vano.

Pierluigi Cetti




Commenti:
ID50469 - 08/10/2014 09:28:08 - (sonia.c) - grazie signor Cetti.

questo,è parlar chiaro. non di "parte":chiaro.

ID50483 - 08/10/2014 13:31:14 - (axste) - axste

É il caso di ricordare che il fascismo fu fascismo dal 1919, quando i fasci di combattimento, con la violenza, iniziarono ad imporsi; quando cominciò a bruciare le Camere del lavoro e ad aggredire lavoratori che chiedevano diritti; e intanto oggi e la sinistra antifascista che aggredisce i lavoratori imponendo leggi contro gli operai e contro i diritti del lavoro (vedi art 18)il fascismo aveva introdotto in itlaia le pensioni e qggi sono i antifascisti di sinistra che la vogliono abolire riducendola a un misero contributo di elemosinasempre la sinistra aggredisce con l uso della polizia chi pretende i diritti sanciti della costituzioneabbiamo tre governo di sinistra NON ELETTI (percio si potrebbe parlare di dittatura agli inizi)abbiamo migliaia di cittadini che SONO STATI COSTRETTI AL SUICIDIO da parte di unos stato venduto al governo tedescoda che pulpito vien la predica da parte dei nuovi fascisti

ID50487 - 08/10/2014 13:53:33 - (sonia.c) - è la "sinistra " che aggredisce con la polizia?

ti consiglio questo testo:Robert O.Patton:il fascismo in azione-che cosa hanno veramente fatto i movimenti fascisti per affermarsi in europa. il fascismo è potere e,sono daccordo sul fatto che,si possa manifestare dappertutto e anche dove non ce se lo aspetta.ma, la riflessione di questa manifestazione punta all consocenza delle radici dei fascismi(e di tuti gli ismi) e delle attuali nostalgie e dejavù.

ID50488 - 08/10/2014 13:57:25 - (sonia.c) - scusa ho sbagliato a scrivere l'autore..

robert o paxton!!

ID50498 - 08/10/2014 16:53:02 - (fp300958) - ... CONDIVIDO (vedi passaggio) ....

"Questo è quello che noi intendiamo per memoria condivisa. Su questo c'è un grande equivoco, si è fatto negli anni recenti un uso distorto di questa espressione: la memoria condivisa non è quella che si costruisce tacendo su alcuni aspetti del nostro passato, ignorando alcune verità scomode, tacendo sulla realtà dei fatti per non turbare questa o quella sensibilità politica, religiosa o di potere. La memoria condivisa è quella attraverso la quale, con senso di responsabilità e partendo dai fatti, si lavora per ricostruire il passato, farlo divenire patrimonio per il presente, senza strumentalizzazioni."... Chiaro e limpido, purtroppo Sig. Cetti, ben sa che la "STORIA" e' da sempre "scritta" dai vincitori; anche i fatti storici sono stati STRUMENTALIZZATI dai vincitori (questo fatto lo facciamo sapere, quest'altro lo teniamo nascosto). Aggiungo solo che nel periodo in questione eravamo in GUERRA CIVILE ed entrambe le

ID50499 - 08/10/2014 16:54:40 - (fp300958) - ...segue CONDIVIDO (vedi passaggio)

fazioni, in valle, hanno commesso nefandezze.

ID50505 - 08/10/2014 18:14:48 - (sonia.c) - già. le guerre..

son tutte delle grandi nefandezze.. e le motivazioni per cui si arriva a compiere tali nefandezze,non conoscono ragione .se non l'irragionevolezza delle loro motivazioni.

ID50508 - 08/10/2014 20:15:01 - (genpep) -

è vero, entrambe le fazioni hanno commesso nefandezze, perciò ripropongo quanto già detto: non sarebbe ora di ricordare tutte le vittime della guerra senza distinzione di parte?

ID50512 - 08/10/2014 21:28:27 - (bernardofreddi) -

Condividere la memoria con CHI? Con chi sostiene che Hitler non ha mai sterminato gli Ebrei e non voleva asservire l'intera Europa ai suoi disegni, ma emanciparla? Che Stalin è stato un grande statista, creatore di un impero economico e militare? Che i Borboni di Napoli furono una dinastia illuminata e moderna?Che la Chiesa non ha mai perseguitato nessuno, ma ha cercato di salvargli l'anima? Condividiamo la memoria con chi pretende di contrabbandare balle ripetutamente smentite dalla ricerca storica più seria? E allora, perché non costringiamo i vari Garattini, Veronesi ecc. a confrontarsi con maghi, guaritori, fattucchiere, per arrivare a una cura condivisa del cancro?

ID50513 - 08/10/2014 21:38:39 - (sonia.c) - si. ma questo non deve avere niente a vedere..

con i tentativo di negare COSA sia stato veramente il fascismo. il libro di paxton ,analizza,in tutti i suoi aspetti : positivi e,purtroppo,negativi.(e quelli non analizzati da altri)paxton mostra.mostra senza giudicare il bello o il brutto.il brutto ,purtroppo,si mostra da sè! non ha bisogno nè di sminuirlo,nè di enfatizzarlo..e superfluo dire:non ha bisogno di mistificarlo.bastano poche parole .sta a noi capire l'importanza di quelle parole.bastano le prime pagine(quelle i cui sono arrivata per adesso) notte.

ID50517 - 09/10/2014 00:29:16 - (ric) -

Quanto latorre per niente!!!!!questo signore del sindacato si è chiesto ilPerché della morte di questi santi uomini? Avevano appena ammazzato militari tedeschi anziani che stavano rientrando in patria senza nessuna velleità nei confronti dei nostri PATRIOTI......e qualcuno avrebbe dato anche l'estremo unzione ad un militare tedesco urinandogli in faccia mentre moriva....... Conseguenza fatale la morte atroce di questi SANTI PATRIOTI.......Il sindacalista farebbe meglio a commemorare quelli che si suicidano perché non riescono ad arrivare a fine mese grazie a Renzi alla Sboldrini ad Alfano e tutti i compagni di merende vari

ID50519 - 09/10/2014 06:48:24 - (ubaldo) - L'avevo scritto

...che questa vicenda a Bagolino brucia ancora, dopo settant'anni: «Da una parte chi vuole mettere a tacere il rimorso per aver considerato quei giovani dei briganti, e per questo addirittura li aveva venduti. Dall’altra chi si è improvvisamente trovato di fronte all’orrendo dramma che ogni guerra si porta dietro, con l’aggravante di dover piangere dei figli». Per fortuna il tempo è galantuomo e quei fatti sono stati ricostruiti con i documenti. Vai a leggerteli sul libro di Ratti Ric, invece che continuare a far girare delle storie.

ID50521 - 09/10/2014 08:34:13 - (gianpeli) -

A Bagolino ci sono purtroppo idioti che tramandano idiozie semplicemente "sentite dire" da idioti loro pari. Nessuno documento ha mai accompagnato le accuse rivolte ai partigiani. Ragioni orrende raccontate gia' ai piccoli, che traumatizzati vivranno nella convenzione del sapere. Materia per psichiatri preparati. La ricerca storica, seppur ancora limitata, ha fatto emergere niente di disonorevole, soprattutto se riportato nel contesto di quei tempi, ma anzi alcuni fatti per cui i famigliari (e la comunità ) dovrebbe esserne fieri.

ID50532 - 09/10/2014 13:22:05 - (sonia.c) - nele parole di ric,sempre il meccanismo di giustificazione più illogico.

CREDERE di avere ragione a ricambiare il male con un altro male.nessuno dice che,se ci sono state ritorsioni e infamie da parte dei partigiani , questi,"AN FATTO BENE"!mentre questa visione distorta è implicita nel tuo concetto di :occhio per occhio ,dente per dente..aggravato dal non saper distinguere e dare il giusto peso e misura anche al forma della violenza.no credo che morire sparti sia uguale che bruciati vivi..(guard che lo pensano anche i mafiosi! e lo fanno! mi hai rubato il maiale ti amazzo la moglie!)perchè non lo aplichi allora,anche su quei soldati che hanno ucciso migliaia di persone nei forni :nesuna di loro era un soldato .

ID50536 - 09/10/2014 14:42:54 - (Ila77) -

Allora, "c'era un gruppo vacanze di pensionati tedeschi che stavano trascorrendo beatamente le ferie sul lago d'Idro. Persone per bene, che non avevano mai torto un capello a nessuno, e sono state ammazzate barbaramente". Ric, fai pena.Vedi di portare rispetto a chi ha vissuto quegli anni, e non studiare la storia con le foto del duce che trovi su facebook.

ID50541 - 09/10/2014 17:20:34 - (bernardofreddi) -

Invece di insultare Ric, perché non cercate una memoria condivisa con lui?

ID50545 - 09/10/2014 19:24:44 - (sonia.c) - ha ragione signor Freddi.

che ricordi ci sono nella tua famiglia ric? hai avuto parenti partigiani o no? sei nostalgico per tradizione familiare ,o ..altro?

ID50549 - 09/10/2014 21:36:35 - (sonia.c) - ad esempio..parlare di questo periodo,personalmente..

mi ha fatto riflettere su quanto poco so della tragedia della guerra vissuta da mio padre...di fatto,dovrò chiedere ad altri..lui andava nelle scuole a raccontare..e io non so niente ...a parte gli unici due dettagli che ricordava spesso con noi:la vergogna e il senso di colpa per aver rubato ,nella gelida steppa ,un paio di scarponi ad un morto.scarponi che non hanno impedito, che gli si congelassero i piedi..e l'operazione subita ,senza anestesia.

ID50599 - 11/10/2014 16:00:06 - (ric) -

voi che cianciate cianciate cianciate perchè non andate a Bagolino a chiedere a chi non è comunista cosa ne sa di questa storia? Ha ragione Ubaldo quando scrive «Da una parte chi vuole mettere a tacere il rimorso per aver considerato quei giovani dei briganti, e per questo addirittura li aveva venduti. Dall’altra chi si è improvvisamente trovato di fronte all’orrendo dramma che ogni guerra si porta dietro, con l’aggravante di dover piangere dei figli» PURTROPPO I LIBRI LI SCRIVONO SOLO ALCUNI.......volete l'esempio delle foibe o dei campi di sterminio? dai per piacere Gianpeli che documenti vuoi trovare di quei tempi.....se sei onesto, come so che sei,non spacceresti per IDIOZIE PER SENTITO DIRE quelle della parte politica opposta alla tua e come la verità assoluta quelle della tua parte politica....POI SINCERAMENTE A SONIA E ILA77 non mi interessa neanche rispondere....di quello che pensano me ne frega meno di niente!!!!saluti

ID50607 - 11/10/2014 20:05:55 - (sonia.c) - diceva ..

signor Bernardo?.....

ID50608 - 11/10/2014 20:14:30 - (sonia.c) - e perchè non ce la spieghi..

la "tua" storia ric? se vuoi dare giustizia a qualche verità nascosta sarebe positivo.se vuoi invece coccolarti l'odio ,nel caso ,avessi paura di restarne senza..tè tieni l'odio come il cammello la gobba:una scorta di "sicurezza"..lo sai che l'odio e la paura ci tengono compagnia vero? diventano persino delle "ragioni di vita"..che tristezza..sul serio.ma sei una testimonianza e impagabile che conferma: cosi ,nascono ,e si ripetono ,le guerre..

ID50612 - 11/10/2014 20:59:35 - (ric) -

sonia....bla bla bla...bla bla bla...Io ho 47 anni e ai tempi,come la matematica insegna, non c'ero!Quindi posso dire solo ciò che ho sentito dire, come tra l'altro anche Gianpeli,bagosso che conosco e rispetto. I miei genitori, i miei zii e la maggior parte dei miei parenti c'erano e anche tanti conoscenti,e non sono tutti "sporchi razzisti e fascisti come me",scusa se uso parole tue.Ma posso garantirti che della storia successa in ValleDorizzo ne ho sempre sentito parlare e di persone che hanno pianto in quei giorni, a parte i parenti ho buoni motivi per pensare che ce ne siano state poche.......molto poche.Ora non voglio inimicarmi persone che conosco per storie di 70 anni fa....quindi chiuso il discorso ma ripeto PIANTALA DI FAR LA MAESTRINA E GUARDA L'ODIO CHE COVI TU DENTRO DI TE CHE NE HAI ABBASTANZA...e se vuoi informazioni Bagolino non è poi tanto lontano...

ID50613 - 11/10/2014 22:56:57 - (sonia.c) - ma tè parlare normale mai hè?

sei tu che ti definisci cosi. e dimostri di esserlo.e di questo fatto,hanno colpa gli altri? comunque fai bene a non aprire vasi di pandora...prenderò informazioni in altro modo..

ID50615 - 11/10/2014 23:42:16 - (ric) -

si parla normale con le persone normali.....

ID50619 - 12/10/2014 01:08:02 - (sonia.c) - di una normale educazione intendevo..

perlomeno,quello che vige nel nostro 2014.caro talebano.fanatico di ordine e disciplina a cui vuoi che obbediscano ,solo gli altri.ti sembra "normale" questo? puoi raccontarti tutte le favole che vuoi,puoi cmbiare il crudo i cotto se fa bene alla tua autostima .ma,non puoi e non devi PRETENDERE che ,la società e tuta l'umanità ,si adeguino .hai tutto il diritto di negare qualsiasi evidenza:non hai il diritto di pretendere che lo facciamo anche noi. qiundi,non dare del cog. a nessuno ,se non sei disposto a sopportare di riceverlo.TU NON sei nè migliore nè il più avente diritto su nessuno. se tu te ne freghi,la società NON se ne frega di tè! e ti chiede conto. e tu pretendi sempre conto agli altri?

ID50620 - 12/10/2014 09:05:37 - (sonia.c) - grazie ric.

tu ci mostri il fascismo,molto meglio di qualsiasi libro di ricerca! e ci dai sempre più le motivazioni per rifiutarlo.qualunque ideologia riduca le persone a peredre completamente:la logica,l'umanità e l'equilibrio minimo per ,riconoscere e distinguere,il bene dal male,il giusto dal'ingiusto,sono da non avvallare.cosa importa come si chiamano?

ID50642 - 12/10/2014 19:59:33 - (ric) -

si prega di collegare il cervello prima del mouse!!!!!!bla bla bla

ID50652 - 13/10/2014 00:10:52 - (armandoilias) - per (Sonia)

inutile a discutere con uno cosi fatto, pieno di odio della sua società. lo sai dove va a finire....ripeto una frase saggia: la cattiveria è una brutta bestia, davvero brutta, e i soggetti che stanno diffondendo questa notizia di cattiveria addosso ne hanno tanta; onestamente spero non abbiano una famiglia ad attenderli a casa, non se la meritano, o meglio, nessuno si merita di dover condividere la propria vita con questi ignoranti.

ID50655 - 13/10/2014 07:20:14 - (ric) -

Ah ah ah è arrivato lui!!!!!! l dispensatore di pace ed amore....L'unto dal signoreMa va a vendere banane in africa talebano!!!!Va la a difendere le donne che vengono pestate e vendute e fatte sposare a 10 anni per poi morire durante i primi rapporti sessuali con il proprio AMATO...che qui le donne come Sonia si difendono da sole con la lingua e la tastiera....mezzi di difesa che da voi retrogradi non bastano.....

ID50660 - 13/10/2014 09:19:13 - (sonia.c) - le donne di tuto il mondo combattono ..

per la libertà di tutti.non solo la loro.la differenza e lo scontro è solo tra gli ESSERI umani di qulunque sesso,che,sono seguaci della servitù volotaria.di nuovo hai "puntato il dito " su schiavitù e ingiustizie reali(nessuno te le contesta)per non "vedere" le tue/vostre.è questo il punto. è come rimproverare un'altro di fumare..con la sigareta in bocca..ihih

ID50661 - 13/10/2014 09:25:50 - (sonia.c) - vedi? armando non ti ha detto solo quello che "pensa" sia cosi!

come fa certa gente che ,dato che "pensa" in un certo modo,crede che questo sia "giusto" senza verificare la "veridicità" o la logica,delle sue affermazioni...armando ha detto quello che si "vede". verificabile da "chiunque " abbia un minimo di logica.politica a parte.by chiuso il "fattore ric".

ID50663 - 13/10/2014 10:03:11 - (armandoilias) - per ric

Preferisco stare qui a defendere i bambini in un paese EUROPEO troppo avantzato e troppo civile dove ancora nel 2014 stuprano e uccidono bambini di 13 anni come la YARA, O defendere bambini uccisi dei loro padre insieme con la loro mamma perché vogliono essere libere e poi vanno a mangiare la pizza e guardare la partita della nazionale con gli amici... Queste padre terroristi pieni di ODIO sono italiani occidentale europei.

ID50665 - 13/10/2014 10:14:44 - (armandoilias) -

E stoancora qui per defendere i bambini di 14 che gli perforano l’intestino perché sono grassi e perché vogliono divertirsi.Poi prendono una pistola ad aria compressa e gli perforano l’intestino.. Questi uomini pieni di ODIO come te sono italiani occedentali e vivono in europa in un paese civile moderato e molto avanzato.... Sto ancora qui per defendere queti bambini.

ID50666 - 13/10/2014 10:27:24 - (armandoilias) -

Quando queste bambine italiani europei diventano più protette, allora si che vado al terzo mondo a cercare gli episodi isolati per defenderli anche li.

ID50667 - 13/10/2014 10:28:18 - (sonia.c) - caro Armando .ric ha tirato in balo l'islam...

con il "fine" di "dimostare" che è pegiore di tutti. ma ,ha fato un autogol!perchè ha "visto" un male reale..senza "riconoscerne un altro! le analogie e le motivazioni uguali tra tuti gli "ismi" .guardavo il talebano dell'isis che, che con assoluta indifferenza e anafettività,sgozzava un ragazzino..e che differenza c'è,con il nazi che butta un camion di persone vive nelle fosse comuni in fiamme nel lager? hanno la stessa "convinzione" di essere nel "giusto"! hanno lo stesso fanatismo e incapacità di autocritica! hanno la stessa obbedienza assoluta ad un potere. questo articolo vuole evidenziare l'universalità del male e le sue errate motivazioni,mostrando,appunto,come siano intrinsicamente uguali.

ID50668 - 13/10/2014 10:30:31 - (sonia.c) - anche tè però..

non esagerare..non sono episodi isolati .sono mentalità ancora molto vaste e radicate.non fare anche tè il negazionista. faciamo che,ognuno si autocritica le proprie?ciao.

ID50670 - 13/10/2014 10:35:45 - (armandoilias) -

E quando la gente come te in Italia diventa più civile, allora si che vado a chiedere più civiltà a alcuni africani o asiatici.

ID50707 - 13/10/2014 20:33:55 - (ric) -

Ah ah ah.....alla ricerca della civiltà .!!!!!!!

ID50715 - 13/10/2014 23:16:36 - (ric) -

guardavo il talebano dell'isis che, che con assoluta indifferenza e anafettività,sgozzava un ragazzino..e che differenza c'è,con il nazi che butta un camion di persone vive nelle fosse comuni in fiamme nel lager?MA SAI CARA MIA che LE COSE DELLE QUALI PARLI TU SONO SUCCESSE 70 ANNI FA?Svegliati siamo nel 2014.E poi piantala di dare del nazista e fascista a chi non la pensa come te....Io non sono ne filonazista ne filofascista sono sicuramente contro queste merde umane che con la scusa della religione fanno l'unica cosa che da sempre sanno fare,sgozzare, violentare,ammazzare e poi devo star qui anche a sentirmi dare dell'incivile da chi è più vicino come idee a questa gentaglia che a me ????Ma dai come direbbe Grillo va.........

ID50796 - 15/10/2014 18:35:03 - (nimi) - fallimento totale

Il fallimento del paradigma antifascista e la totale incapacità di fare i conti col nostro passato è la reale causa che ha portato il nostro popolo a essere una nazione di abietti opportunisti votati al calcolo, al clientelismo e al nepotismo più becero. E lo dico chiaro e tondo: non mi disturbo nemmeno a leggere i commenti, perché ci sono argomenti su cui il contraddittorio non dovrebbe nemmeno esistere, tanto che sono chiari, limpidi e corredati da una visione STORICA dei fatti. Ma la storia va studiata e, si sa, qualcuno storce il naso di fronte a tali fatiche.

ID50936 - 18/10/2014 15:05:48 - (bernardofreddi) -

Scusate il colpevole ritardo, ma pensavo che la discussione fosse conclusa. Invece devo dire che, ancora una volta - e allora è proprio colpa mia! - sono stato frainteso: il mio invito a condividere la memoria con Ric era ironico, anzi, diciamo pure sarcastico, come si poteva capire dal mio intervento precedente. Mi piacerebbe conoscere il nome del comunista che gli ha distrutto la golf nuova ...

ID50937 - 18/10/2014 15:11:55 - (bernardofreddi) -

Per nimi (se gli capitasse di leggere): lascia perdere le frasi fatte ("paradigma antifascista", "incapacità di fare i conti col nostro passato"): gli italiani erano in maggioranza "abietti opportunisti votati al calcolo, al clientelismo e al nepotismo più becero" già nel Rinascimento, come capiva bene Machiavelli. Semmai gli antifascisti, almeno quelli di marca azionista, hanno cercato di guarire gli italiani da questa malattia atavica, di cui il fascismo è stato la quintultima incarnazione (prima del doroteismo, del craxismo, del berlusconismo e del renzismo).

ID50938 - 18/10/2014 16:26:48 - (nimi) - frasi fatte?

Magari fossero frasi fatte. Se solo il 25% della gente usasse questo tipo di "frasi fatte", significherebbe vivere in un Paese dove l'ignoranza e il qualunquismo non spadroneggiano. Per il resto sono d'accordo...

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