14 Ottobre 2018, 15.30
Bagolino
Arte&Scienza

La meridiana di Carlo

di Marisa Viviani

Alle numerose meridiane presenti sulle facciate di case e cascine di Bagolino, di recente se n’è aggiunta una con un bell’affresco e uno studio scientifico sulla misurazione del tempo


"Carlo volle, Gianluigi studiò
, Ernesto e Piera fecero. Aprile 2018". Sta scritto così sull'affresco che decora la recente creazione della meridiana sita a Bagolino, in via Mignano 16/g, la meridiana del M° Carlo Carè.

Sulle facciate di case e cascine di Bagolino sono presenti numerose meridiane, alcune molto rudimentali, altre più raffinate, di antica o recente costruzione, a dimostrazione di quanto la misura del tempo e la determinazione delle ore sia da sempre stata un'esigenza della civiltà umana, oggi soddisfatta dalla grande disponibilità di orologi di ogni tipo, ma nel passato certamente non così favorita da mezzi tecnologici e da risorse economiche disponibili.

Le meridiane, dette anche orologi solari o quadranti solari, potevano in passato rispondere al bisogno di determinare le ore con sufficiente precisione per le necessità quotidiane, almeno per le ore diurne; oggi una meridiana collocata sulla facciata della propria abitazione assume prevalentemente un valore culturale ed estetico più che pratico, sapere che ora è con la massima precisione è facilissimo per chiunque, anche di notte.

La meridiana si basa infatti sulla proiezione dell'ombra di uno stilo (gnomone) su un quadrante graduato secondo linee che indicano le ore del dì, determinate dalla posizione del sole; è insomma uno strumento di misurazione del tempo basato sulla posizione del sole nel suo moto apparente nel cielo. La meridiana è conosciuta fin da tempi antichissimi, Egizi, Greci, Romani la utilizzavano, basandosi su conoscenze astronomiche e geometriche avanzatissime.

Non si sa quanto siano state costruite con precisione scientifica le meridiane di Bagolino, alcune certo più approssimative di altre anche se essenzialmente corrette nel loro fondamento astronomico, ma è senza ombra di dubbio che la meridiana del M° Carlo sia stata impostata con criteri rigorosamente scientifici dall'ing. Gianluigi Pelizzari.

Si deve specificare che il mondo degli orologi solari è vastissimo ed estremamente complesso e il loro studio è di competenza della gnomonica; la meridiana oggi è comunemente intesa nel tipo verticale murale, ma ne esistono di orizzontali a terra, e perfino di orologi solari negativi in cui lo gnomone è un foro in una parete attraverso il quale penetra il sole, proiettando un raggio di luce, anziché un'ombra. E allora atteniamoci al sapere comune e andiamo a vedere com'è e come è nata la meridiana murale del M° Carlo Carè.

"L'idea di costruire una meridiana mi stuzzicava da tempo e nel contempo l'ing. Gianluigi Pelizzari si proponeva di progettarne una, e parlandone siamo arrivati alla decisione di realizzarla sulla facciata della mia casa, che si prestava per spazio ed esposizione solare a collocarne una. Così abbiamo iniziato a progettarla, Gianluigi si è occupato dello studio su dati rigorosamente scientifici per la costruzione dell'orologio solare, io mi sono attivato per il progetto artistico relativo alla decorazione che solitamente le meridiane presentano. Ho preparato un bozzetto, poi affidato alla realizzazione pittorica di Ernesto Malossini di Rezzato e di Piera Mora di Gavardo, non nuovi a questo genere di lavori artistici. Lo studio scientifico della meridiana è stato preceduto da prove preliminari dal vero, per la verifica reale del percorso solare, degli orientamenti e dell'esposizione della parete su cui doveva essere collocata la meridiana, poi Gianluigi ha completato il vero progetto tecnico-scientifico, elaborando anche un "Grafico dell'equazione del tempo", comprensivo di vari dati astronomici, relativi anche alla differenza tra tempo vero locale e tempo medio del fuso orario".

Dopo vari mesi di lavoro, sulla facciata della casa del M° Carlo si è presentato infine un vasto affresco che include il disegno e la struttura della meridiana vera e propria, inserita in una felice rappresentazione del percorso di crescita dei giovani verso la conoscenza, simboleggiata dalla scuola verso cui i ragazzi, ovvero gli alunni stessi del M° Carlo che li attende sulla soglia, si stanno dirigendo.

L'ambiente in cui la comunità scolastica
è inserita è la montagna, un'immagine di solidità, forza e chiarezza, fatta di elementi ben identificabili e di immediata interpretazione, in cui un ragazzo che cresce può orientarsi, apprendere, scegliere, favorito dalla scuola della natura oltre che dalla scuola dell'istruzione; un ruscello di acqua limpida rappresenta lo scorrere della vita, che i giovani iniziano ad affrontare nelle condizioni più favorevoli, nella serenità che il puro cielo azzurro sta a testimoniare. La saggezza della montagna e della sua gente, interpretata con acuto senso di protezione dal M° Carlo, è espressa nella massima tracciata sulla via della conoscenza che porta verso la scuola, e che così sentenzia "Della vita conto il tempo sereno, raccontane l'esperienza e tienine conto perché non è infinita".

La meridiana del M° Carlo
non è soltanto uno scientifico strumento per contare il passare delle ore, artisticamente illustrato, è una lezione di vita per giovani in crescita e adulti che tale crescita devono favorire; è la narrazione di un insegnamento che invita a studiare per capire, che invita a difendere la montagna fonte di vita e saperi, è la narrazione del valore formativo della scuola e della cultura.

La meridiana di Carlo può insegnare molto, oltre alle ore, il valore del tempo e il modo migliore per non sprecarlo. Da vedere, in una giornata di sole. Da osservare con attenzione, dedicando tutto il tempo necessario, finché ne disponiamo. Ottima visita anche per le scuole: una passeggiata, una osservazione, una riflessione, uno spunto per altri studi e approfondimenti.


Nelle foto di Luciano Saia aspetti e particolari della meridiana del M° Carlo Carè, con il "Grafico dell'equazione del tempo"


Commenti:
ID77947 - 15/10/2018 11:01:43 - (gianpeli) - ...

Grazie Marisa, troppo buona!Aggiungo anche una mia nota alla menzione di Piera, sottolineando la sua sensibilità e bravura nell'esecuzione dell'opera, accompagnata dalla perizia di Ernesto.Gianluigi

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