In memoria del Maestro

I ballerini, dai ricchi e coloratissimi costumi, si sono radunati in chiesa per assistere alla Santa Messa (officiata con inizio alle 6.30 dal prevosto don Paolo Morbio), rito che segna l’inizio dei festeggiamenti.
Poi i protagonisti, ballerini e suonatori, si sono ritrovati in canonica, dove don Paolo ha offerto loro il brodo di gallo, simbolo di fertilità.
Infine la Compagnia si è dispersa nelle strade e nelle piazze del borgo montano per una «due giorni» di danze e musica dall’atmosfera che richiama i più antichi carnevali dell’arco alpino.

L’edizione 2016 dovrà purtroppo scontare l’assenza del più illustre cantore del Carnevale di Bagolino: l’artista Antonio Stagnoli, scomparso nell’autunno scorso.
Per lunghi decenni infatti questa festa si è intrecciata con opera del maestro.

Come non ricordare la bella monografia edita dalla Grafo di Brescia, dall’emblematico titolo: «Il carnevale di Bagolino nei disegni di Antonio Stagnoli», con testi critici del compianto Bruno Passamani, nella quale sono raccolti disegni che rappresentano una tappa fondamentale del percorso artistico del maestro che ci ha lasciato lo scorso ottobre.

Erano anni, quelli della prima edizione della monografia (1981), che segnarono un netto calo del numero dei «balarì», con solo poche decine di figuranti che s’esibivano per le strade del paese.

Antonio Stagnoli, tuttavia, volle dedicare al Carnevale del proprio paese natale questo importante lavoro artistico, quasi a voler rilanciare i fasti della festa carnevalesca, fondamentale momento di vita bagolinese.
E proprio la storia recente del carnevale di Bagolino ha dato ragione al mestro Stagnoli, se quest’anno i ballerini hanno raggiunto il considerevole numero di centoventi, e l’appartenenza alla compagnia di ballo è vissuta dai singoli protagonisti come una tappa sostanziale della vita comunitaria.

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