Gaver e Maniva, chiusi per neve

Nevica, parecchio, ed il Gaver chiude. Sciate proibite anche per questo fine settimana dunque. Identica sorte stavolta per il Maniva.
Troppo elevato il pericolo che le strade che portano alle due località sciistiche possano essere “visitate” da valanghe.

A decretare il rischio il nivologo della Provincia, Federico Rota. I funzionari del Servizio manutenzione strade hanno fatto il resto, emettendo ordinanze e facendo posizionare pesanti new jersey «perché il blocco stradale dev’essere invalicabile, così stabilisce la normativa» spiegano in Provincia.

Dove, nel frattempo, non sono rimasti con le mani in mano. «Abbiamo approvato il piano triennale ed inserito già a bilancio per 2.014 le risorse per realizzare due paravalanghe che, almeno nella maggioranza dei casi, dovrebbero permetterci di dormire sonni tranquilli – ci ha detto l’assessore di riferimento, Maria Teresa Vivaldini -. Una novità che condivideremo con i sindaci in occasione di un incontro già previsto per i prossimi giorni».

Un milione e 500 mila euro dovranno servire per realizzare il più lungo dei due tunnel necessari lungo la 669 che da Valle Dorizzo porta al Gaver, buona per proteggere gli scivolamenti nevosi del “Canal Rot”, dal quale si forma la slavina che la gente del posto chiama “Chela del Tino”.

Un milione e duecentomila euro verranno invece utilizzati per realizzare analoga struttura lungo la Sp 345 (Tre Valli) in territorio di Collio, per limitare i danni in caso di slavina a chi sale per utilizzare gli impianti di Manivaski.
Nell’attesa che i lavori possano per davvero incominciare - perchè dal dire al fare, anche se da queste parti non c’entra niente, il mare di mezzo c’è sempre lo stesso – continua l’altalena delle chiusure.

Specialmente al Gaver, dove i blocchi sono stati posizionati ancora giovedì alle 17 e dove ieri eravamo al 12° giorno di blocco (la prima volta il 26 dicembre).
Qui gli albergatori allargano le braccia e guardano il cielo. Certo non possono prendersela con chi chiude la strada in quanto nei giorni scorsi, semmai ce ne fosse stato il bisogno, con la caduta di due slavine è stato ampiamente dimostrato che il pericolo c’è per davvero: «Fra blocchi stradali e maltempo, quello di domenica scorsa è stato il secondo fine settimana “utile” della stagione e nonostante questo abbiamo lavorato bene – ci dicono con rammarico al Campras, dove ad attendere la riapertura di strada ed impianti insieme ai gestori in queste ore c’è anche un gruppo di sette turisti di Varese -. E’ davvero un peccato rimanere isolati così a lungo».

Il pericolo al Maniva si è invece materializzato ieri intorno al chilometro 48 della Tre Valli, in località Colonia Beretta, con due slavine che sono arrivate fin sulla strada e che le squadre agli ordini della Provincia subito hanno cominciato a rimuovere.
Un intervento il loro che ad ogni modo non sarà risolutivo.
In quota, ha potuto appurare il nivologo, ci sono grandi accumuli di neve pronta a precipitare.

Nelle prossime ore sono previste tra l’altro altra neve e altra acqua.
Di riapertura, quindi, non se ne riparlerà fino a lunedì.
 

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