28 Ottobre 2009, 07.17
Bagolino
Ricorrenze

A Bagolino l'incendio di 230 anni fa

di Ubaldo Vallini

Da domani Bagolino rivivrà la tragica notte che devastò il paese e che causò mezzo migliaio di morti.

 
La riproduzione di un ex voto rinvenuto in modo inaspettato su una bancarella ed il ripristino, almeno parziale, di un voto solenne pronunciato nel 1780.
Ecco le principali novità delle celebrazioni per l’anniversario dell’incendio che devastò Bagolino nel lontano 1779, che impegneranno la comunità bagossa per tutto il fine settimana.
Alla Rivoluzione francese mancavano ancora dieci anni e ne sono passati quindi 230, val la pena di ribadirlo, per capire bene di che «lunga tradizione» stiamo parlando.
Si aggiunga che si tratta di rammentare una tragica esperienza che provocò la morte di almeno 500 bagossi e che distrusse quasi tutto il paese.
La storia verrà ripercorsa dallo storico prof. Alfredo Bonomi che affronterà l’argomento nei particolari nella sala consiliare del municipio bagosso, domani sera (giovedì) alle 20,30, in occasione di una serata organizzata dalla Biblioteca comunale di Bagolino.
 
Musica nella notte
Nella serata di venerdì 30, che è proprio l’anniversario della notte dell’incendio, in San Giorgio a partire dalle 20,30, si terrà un concerto con la partecipazione del Coro di Bagolino diretto dalla maestra Zanetti, della Corale Santa Giulia di Paitone con il maestro Loda e dei Cantores ad Nives diretti da Laura Crescini.
Per l’occasione verranno letti anche alcuni testi storici sull’incendio e le poesie di Giuseppe Fusi e di Fiorino Bazzani. Quest’ultimo cantore è diretto discendente dei Bazzani «barnardalù» che figurano fra gli scampati all’incendio, sopravissuti per aver deciso di scappare subito invece che cercare di salvare gli averi.
Intorno alle 23 di venerdì, all’ora dell’incendio, il sacrista Gaetano Melzani intonerà il tradizionale suono prodotto dalle campane suonate «a martello», antico segnale d’allarme.
Per il sabato l’appuntamento è con la Messa di suffragio per i morti dell’incendio, attesa per le 18,30, con la partecipazione della Corale di Virle Treponti.
Per ultima una processione fino alla santella delle Povere Anime la sera del 2 novembre.
 
Una delle novità capaci quest’anno di dare «forza» alla memoria bagossa è il ritrovamento in un mercatino di antiquariato di un ex voto del 1779, dipinto su legno per ringraziare lo scampato pericolo da parte dei coniugi Schivalocchi Carlo e Gisa.
Una copia fedele dell’opera, realizzata con la tecnica dell’arazzo, sarà messa a disposizione di chi la desidera acquistare a prezzo di costo.
 
L’impegno del Consiglio generale
È stato poi ripreso un voto solenne espresso dal Consiglio Generale pochi mesi dopo l’incendio.
L’obiettivo da raggiungere era «un ravvedimento dalle nostre colpe, per impegnarci a preservare in avvenire noi e la stessa posterità, da simili deplorevoli castighi».
 
Ed ecco cosa doveva essere fatto ogni anno:
1) Un solenne ufficio funebre il 30 ottobre di ogni anno «per le Anime sante del Purgatorio e specialmente per quelle rimaste allora vittime dell’incendio»;
2) La sera dello stesso giorno «sia fatta una devota processione fino al Forno» e rientro alla parrocchiale «dove sia cantato a tabernacolo aperto il salmo Miserere»;
3) Invito al «molto lodato e reverendissimo Signor Parroco» perché si ricordi di «esortare il popolo a digiunare in tal giorno, giacchè la penitenza è il mezzo più efficace, con cui cavar di mano alla irritata Divina Giustizia li minacciati castighi».
 
Spiega il prevosto don Arturo Viani: «La festa è pronta, la celebrazione è programmata, non ci resta che impegnarci al magro e al digiuno, anche se questo ultimo impegno non so ai giorni nostri quanti siano seriamente intenzionati a rinnovarlo...».


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