Il Confine e gli Amici della Miniera

«Sorprende – spiega il Consigliere del M5S – che l’associazione della Valle del Chiese maggiormente finanziata dalla Regione sia il “Gruppo amici della Miniera”, destinatario di 5.500 Euro per l’organizzazione della “Giornata del minatore”.

«L’Associazione, che pure ha sede nel Comune di Storo, non figura fra quelle presenti nell’elenco delle Associazioni culturali del Comune di Storo e non è facile verificarne l’attività, essendo essa priva di un sito web - aggiunge il Consigliere -. Tuttavia, in base alle informazioni da noi reperite pare che l’evento oggetto di finanziamento si sia svolto nel comune bresciano di Anfo e del resto le iniziative organizzate da detta associazione fanno spesso riferimento proprio a questo Comune».

«A lasciarci perplessi è il fatto che, mentre si sono rifiutati finanziamenti ad associazioni come la Banda Sociale di Storo o all’Associazione Lebrac, sicuramente operanti in Regione, si siano invece trovate le risorse per un’associazione sulla cui attività in Trentino Alto Adige, è lecito nutrire qualche dubbio - dice ancora Degasperi -. Ad acuire le nostre perplessità su questa operazione anche la constatazione che il “Gruppo amici della Miniera” intrattiene ormai da tempo ottimi rapporti con le compagnie degli Schützen e con l’attuale senatore Franco Panizza, “oramai considerato un abitudinario degli amici della miniera”, fra l’altro riportato all’interno della pubblicazione “Il rumore della vita” edita dalla medesima associazione e anch’essa patrocinata dalla Regione Trentino A.A., mentre sfila alla testa di una marcia folkloristica organizzata dal “Gruppo amici della Miniera” ad Anfo».

Vallesabbianews ha interpellato anche il presidente del sodalizio Amici della Miniera, Oscar Zanardi.

«Siamo sorpresi anche noi, per il fatto che a 150 anni dalla battaglia di Monte Suello ci sia ancora questo confine a dividere, quando tutta la nostra attività sociale è mossa proprio dal superamento di questa netta separazione, che non ha più ragione di esistere» ci ha detto.

«Vero è che abbiamo sede a Darzo, dove gli anfesi si recavano per lavorare in miniera, del resto ci saremmo chiamati "amici dei minatori" se avessimo voluto riferirci solo al piccolo paesello rivierasco. Vero che da anni proponiamo la manifestazione proprio ad Anfo» ha affermato Zanardi».

«E' vero anche però - ha aggiunto -, che in questa giornata coinvolgiamo soprattutto il Trentino: dai Polenter agli Schützen, alle bancarelle trentine. Del resto i murales con i quali abbiamo abbellito Anfo ritraggono attività che sono state svolte a Darzo e anche il libro da noi realizzato parla quasi esclusivamente delle miniere trentine, così anche il calendario, o per la mostra fotografica itinerante, realizzata con immagini trentine ed esposta anche in Trentino».

«Come si fa a non tenere conto quando si analizza il nostro operato che fra Anfo ed il Trentino c'è solo una manciata di chilometri e che le attività da noi proposte da sempre rilanciano in chiave turistica proprio le peculiarità trentine? - ha aggiunto -. Quanto alle associazioni che non hanno ricevuto sostegno - e me ne dispiace - per quanto ne so avrebbero presentato voci di spesa non previste nel bando al quale noi abbiamo partecipato».

Per la prossima edizione della Giornata del Minatore, a luglio, in occasione proprio del 150° anniversario della battaglia di Monte Suello, l'idea degi Amici della Miniera è di accogliere ad Anfo, oltre agli Schützen, anche una compagnia di "Garibaldini" toscani.

«Un incontro nel segno della pace, senza confini, che è poi ciò che questa manifestazione ha sempre voluto significare» ha concluso Zanardi.

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