Presidenti-amici per una società di vincente sintesi
Dopo l’uscita del Salò Valsabbia dai play off, la squadra salodiana guarda al futuro con il progetto di fusione con la Feralpi Lonato. Entrambe le società sono presiedute da imprenditori valsabbini: Aldo Ebenestelli e Giuseppe Pasini.

Fusione o unione delle forze; chiamatela come volete. Ma l’accordo che si sta perfezionando in questi giorni tra la Feralpi Lonato e il Salò Valsabbia è qualcosa che resterà. Per la prima volta negli ultimi anni si uniscono due squadre bresciane che già competevano a livello nazionale. Perché la serie D, diciamolo, non è soltanto la categoria di punta del dilettantismo: è anche una sorta di anticamera del professionismo, o addirittura l’ultima delle categorie professionistiche maggiori.

Lo dicono i nomi che la caratterizzano. E per nomi intendiamo tanto quelli di giocatori che spesso sono già passati per serie A, B e C (fino all’anno scorso si chiamava così), quanto quelli di squadre gloriose, spesso rappresentanti di città capoluoghi di provincia. E lo dicono anche i numeri, in termini di spettatori presenti negli stadi e di spesa gestionale, che fanno della D una categoria molto vicina alla LegaPro2.

Ed è lì che la nuova FeralpiSalò vuole arrivare. Lo avrebbe potuto fare già quest’anno, se il triangolare degli spareggi nazionali avesse riservato miglior sorte ai salodiani, eliminati dalla rotonda vittoria con cui la Nocerina ha abbattuto il Gavorrano. Per provare la scalata alla LegaPro, in ogni caso, c’è tempo. Magari arriverà un ripescaggio già quest’estate oppure verrà allestita una buona squadra in grado di fare bene, che sarà il frutto dell’unione delle forze.

Il nuovo sodalizio nasce anche e soprattutto grazie all’amicizia tra i due presidenti Giuseppe Pasini e Aldo Ebenestelli. Non per forza però, una grande amicizia diventa un vero amore. Perché l’amicizia è fratellanza e solidarietà, mentre l’amore è passione sì, ma anche gelosia che a volte divora i rapporti. Ecco dove sta il punto.

La nuova realtà che sta nascendo dovrà superare queste piccole-grosse problematiche. I due gruppi dovranno entrare subito in sintonia per costruire davvero una società che sia di riferimento; per il lago di Garda, zona in cui la società opererà, ma anche per la vicina Valsabbia che ha dato i natali proprio ai due presidenti.

E l’auspicio finale è quindi quello che l’impegno di entrambi non muti, perché insieme si può costruire davvero qualcosa di grande. I presupposti ci sono tutti, se sono rose fioriranno in riva al Benaco...

Oggi pomeriggio il gruppo si ritroverà per l’ultima seduta e già da metà settimana inizieranno gli incontri coi giocatori per parlare di ciò che verrà. Nella nuova corazzata gardesana che sta per nascere dalla fusione, guidata dal presidente Giuseppe Pasini, non ci sarà posto per tutti: lo sa bene Olli, che con tutta probabilità sarà nuovamente dg, il quale dovrà pescare dalle rose del Salò e della Feralpi gli uomini giusti. Resteranno Quarenghi e Sella; con tutta probabilità anche Longhi e Sberna, specie in previsione dell’inserimento del quinto giovane obbligatorio per regolamento nel prossimo torneo di Serie D.

Sul fronte lonatese, al Turina potrebbe giocare Graziani e con lui il difensore centrale Colocchio, magari con Leonarduzzi se il friulano rimanesse a Salò come si dice. Da valutare la situazione di Ferretti, ora in fase di riabilitazione dopo l’infortunio alla caviglia; così come quella di Rossi. Dalla Feralpi verrà incorporato sicuramente più di un Under, affiancato magari a qualche uomo d’esperienza. In panchina è tutto in alto mare: vero che Claudio Ottoni, attualmente a San Bonifacio, piace parecchio, ma vero anche che sia Zanoncelli sia D’Astoli non hanno ancora parlato di futuro. Dal Giornale di Brescia

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