Coltellate in strada, uomo in fin di vita
Sull’asfalto le macchie di sangue e i resti delle operazioni di soccorso. È quanto rimane dell’accoltellamento di due persone, ancora avvolto nel mistero, che si è verificato ieri sera intorno alle 21 in via Monte a Gavardo.

Sull’asfalto le macchie di sangue e i resti delle operazioni di soccorso. È quanto rimane dell’accoltellamento di due persone, ancora avvolto nel mistero, che si è verificato ieri sera intorno alle 21 in via Monte a Gavardo, nella zona del centro storico.
I carabinieri stanno indagando.
I protagonisti sono due stranieri, ricoverati all’ospedale di Gavardo: il primo in condizioni disperate, il secondo ferito in modo lieve.
Difficile al momento stabilire che cosa sia avvenuto: se i due si siano feriti l’un l’altro o se siano stati entrambi colpiti da altre persone con un coltello.
Arma ritrovata sul luogo, con la lama spezzata.

Si tratta con tutta probabilità di un coltello da cucina, ritrovato coperto di sangue, con cui l’aggressore ha menato fendenti.
Colpi fortissimi, tanto che manico e lama sono finiti in pezzi e sono stati rinvenuti separatamente, a circa un paio di metri di distanza. L’accoltellamento è avvenuto nella parte alta della via dove la carreggiata si restringe e si trasforma in un percorso (non asfaltato ma sufficientemente ampio per essere utilizzato dalle auto) che si inerpica sulla collina del Monticello, fino alla Baita degli alpini.

Da molto tempo la gente della zona lamenta un intenso viavai di persone, soprattutto di giovani, che forse approfittano dell’oscurità per dare vita ad un giro di spaccio o di attività illegali.
«Non è la prima volta che vediamo dei giovani drogati - raccontano da queste parti - addossati al muro, seduti per terra. Certamente questa è una zona da tenere maggiormente sotto controllo».
E poi sporcizia, escrementi, rifiuti.

Va considerato che la strada, che è comunque transitabile in auto o in motorino, conduce sulla collina e da qui discende verso un’altra zona del paese, via Fornaci, e quindi sulla provinciale.
Non è quindi una via chiusa ma consente il passaggio rapido da un luogo isolato ad una strada che conduce velocemente verso il lago e verso la città.
«Se vanno avanti così - dice qualcuno esasperato da questi episodi - mi compro davvero un fucile, e poi vediamo che succede».

Paola Pasini dal Giornale di Brescia

. Nella foto le tracce di sangue sull’asfalto (Eden - Putelli dal GdB)
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