Il liceo «Fermi» ai confini d’Europa
di red.

Nell’aprile 2008 a Ilmenau, in Germania, il liceo “Enrico Fermi” di Salò chiudeva un progetto Comenius che, nel corso dei tre anni precedenti, l’aveva visto in azione con scuole di altri paesi europei. Sono passati pochi mesi... ed è già ora di ripartire!

Nell’aprile 2008 a Ilmenau, in Germania, il liceo “Enrico Fermi” di Salò chiudeva un progetto Comenius che, nel corso dei tre anni precedenti, l’aveva visto in azione con scuole ungheresi, polacche, slovacche e tedesche. Sono passati pochi mesi… ed è già ora di ripartire!

I Comenius sono progetti voluti e finanziati dall’Unione Europea per permettere a studenti e insegnanti del vecchio continente di vivere esperienze scolastiche comuni. Attualmente la loro durata è di due anni, nel corso dei quali gli istituti partner lavorano attorno a un tema concordato. Il tema prescelto quest’anno dal liceo salodiano è “Un libro per l’Europa”, libro inteso come prodotto della creatività umana, come prodotto commerciale, come strumento di cultura; il tutto naturalmente in una dimensione europea.

«Per noi - ci dice il Dirigente Scolastico, professoressa Maria Gabriella Podestà - è importante offrire ai nostri studenti l’opportunità di fare esperienze che permettano loro di vivere l’Europa: partecipare ad un Progetto Comenius, lavorare per alcuni giorni a fianco di studenti e insegnanti di altri cinque paesi, condividere studio, conoscenze, esperienze vale più di mille lezioni teoriche sull’Europa».

Chiediamo alla professoressa Silvia Bissolati, che da ormai quasi dieci anni coordina i progetti Comenius, secondo quali criteri avviene la scelta dei partner: «Per la prima volta ci siamo proposti come istituto capofila; questo, oltre che a predisporre materialmente il progetto, ha significato ricercare le scuole partner. I nostri progetti sono ormai da tempo “orientati” verso est, verso i nuovi entrati insomma. In ogni caso bisogna poi fare i conti con le disponibilità e qualche compromesso ce lo dobbiamo permettere».

Così nei prossimi due anni potremo incontrare per le strade di Salò studenti e professori provenienti da Sollafteå (Svezia), Lublino (Polonia), Alexandria (Romania), Svishtov (Bulgaria) e Kütahya (Turchia); anche la Turchia infatti, per quanto non ancora paese della UE, grazie a particolari accordi, può partecipare ai progetti scolastici europei.

«Normalmente - precisa Bissolati - l’impegno degli studenti è caratterizzato da serietà e entusiasmo; e questo gratifica anche gli insegnanti che lavorano al Progetto».

Naturalmente buona parte del lavoro sarà svolta da ciascuna scuola nelle rispettive sedi; inoltre, a turno, ciascuno degli istituti partecipanti ospiterà per circa una settimana una delegazione di ognuna delle altre scuole nel corso di quelli che sono definiti “Incontri di Progetto”, il cuore pulsante e il punto più qualificante della full immersion europea.
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