La parola ai giudici
Quale futuro per l’area di oltre 75mila metri quadrati in località «Pirla» di Agnosine, al confine con Odolo? Una vicenda che ha avuto pesanti ripercussioni amministrative per il centro valsabbino.
Ora deciderà il Tar.


Quale futuro per l’area di oltre 75mila metri quadrati in località «Pirla» di Agnosine, al confine con Odolo? Lo scorso gennaio il Comune valsabbino, nel quadro di un riassetto urbanistico del suo territorio, aveva deliberato di destinarli a nuovi insediamenti produttivi, ma nove mesi più tardi, lo scorso settembre, ha fatto marcia indietro.

Decisione, questa, subito avversata con un ricorso al Tar. E allora: l’area verrà lottizzata e resa disponibile per le aziende che intendono lì costruire nuovi capannoni, o al contrario non potrà essere toccato un solo filo d’erba, lasciando immutata l’attuale classificazione di zona collinare a vocazione agricola?
Lo sentenzieranno i giudici di via Malta che in queste ore decidono sul ricorso promosso dall’avvocato Fausto Pasotti per conto della «TSL Immobiliare» di Lumezzane (interessata alla lottizzazione), contro la delibera del Consiglio comunale di Agnosine che annulla il Piano integrato per l’insediamento produttivo-industriale.

La spinosa questione è stata discussa ieri mattina nella camera di consiglio del Tribunale amministrativo al quale l’avvocato Pasotti ha chiesto, in via cautelare, di sospendere subito l’azione revocatoria del Comune di Agnosine, e in seguito di annullarla.
All’accoglimento dell’istanza si è opposto il Comune difeso dagli avvocati Italo Ferrari, Gianfranco e Francesco Fontana. Il verdetto è atteso in giornata.

Questione spinosa, si diceva. Su di essa, infatti, è scivolata e caduta la Giunta guidata dall’ex sindaco Santino Campagnoli alla quale il dissenso manifestato dall’ex vicesindaco Maria Ricchini e da altri aveva fatto mancare il necessario sostegno. Un inciampo che verosimilmente Campagnoli ha pagato con la mancata rielezione alle amministrative dello scorso aprile e che, contestualmente, vacante l’organo collegiale di governo del Comune, ha determinato il mancato disco verde al Piano integrato in questione.

Frattanto sulla vicenda della «Pirla» il nuovo sindaco di Agnosine, Giorgio Bontempi, ha dichiarato che le delibere relative a quell’area devono essere riesaminate con particolare cura alla luce delle nuove regole dettate dal Piano di governo del territorio.
Quanto poi agli aspetti tecnico-burocratici dell’azione del Comune, ha tagliato corto: l’annullamento della contestata delibera è atto dovuto perché la sua mancata approvazione entro i termini temporali di legge (come in questo caso) la rendono inefficace.

esseci dal Giornale di Brescia