«Non potremo dimenticare», la Lettera pastorale del vescovo
di Cesare Fumana

È dedicata ad una riflessione sul tempo della prova vissuto durante la pandemia la Lettera pastorale di mons. Pierantonio Tremolada presentata mercoledì a Salò, dove ha tracciato il cammino per il nuovo anno pastorale


È stata presentata questo mercoledì sera presso il cinema “Cristal” di Salò la Lettera pastorale 2020 del vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, appuntamento dedicato alle comunità della Valsabbia e del Garda.

L’incontro, al quale è intervenuto direttamente il vescovo, è stato introdotto da don Leonardo Farina, vicario episcopale territoriale, e concluso da don Carlo Tartari, vicario episcopale per la pastorale, con alcune indicazioni operative.

La platea di 200 posti era quasi tutta occupata dai fedeli e dai sacerdoti della comunità parrocchiali della zona.

“Non potremo dimenticare. La voce dello Spirito in un tempo di prova” è il titolo della Lettera pastorale di quest’anno, che propone una riflessione, alla luce della fede, della prova della pandemia da Coronavirus, che ha colpito così fortemente la nostra terra bresciana.

«La scelta dell’argomento – ha precisato mons. Tremolada – è il frutto del discernimento comunitario che avevo sollecitato a suo tempo e che ha avuto numerosi rimandi da parte delle comunità parrocchiali».

«Interpretare i segni dei tempi è il primo compito di fronte agli eventi della storia. Dio ci parla attraverso ciò che accade». In altre parole, ha detto il vescovo: «Ciò che viviamo porta con sé la rivelazione del Signore».

La lettera si divide in due parti: nella prima vengono proposte le chiavi di lettura attraverso l’esperienza vissuta, con cinque parole che aiutano a leggere il passato; la seconda guarda al futuro, con alcune proposte per il nuovo anno pastorale.

Innanzitutto puntando all’essenziale della vita cristiana, ovvero «fare tutto con amore e per amore»; vivere con gioia la comunità «con una socialità fatti di accoglienza, simpatia, amicizia, fiducia, aiuto reciproco». E poi l’invito a contribuire al rinnovamento della società, con un appello anche alla politica ad evitare lo scontro continuo. Infine, vivere il mistero eucaristico, continuando con le indicazioni della precedente Lettera pastorale, con l’invito ai sacerdoti: «Il primo servizio da rendere a chi partecipa alla Messa domenicale e feriale è l’alta qualità del celebrare».
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