In ricordo di don Ottorino
di Daniele Meschini

Un affettuoso ricordo, carico di aneddoti, quello tracciato da Daniele Meschini, di don Ottorino Gabusi, grazie alle loro numerose frequentazioni nelle Pertiche


 
Caro Don,

Stento ancora a credere alla notizia, ma davvero?! Per molti, me compreso, eri un Highlander (l'essere immortale e invincibile), proprio come loro, ad ogni "caduta", riuscivi ad assorbire "nuova energia" per riprenderti... le sette vite dei gatti ti facevano un baffo (di gatto, appunto). Avevi un carattere "felino".

Sì, lo so, avresti già da questionare su questa mia frase d'esordio, soprattutto sull'immortalità... ma non dispiacertene, ho scelto di usare questo esempio per attribuirgli un significato più profondo, infatti la mortalità del corpo è effimera al cospetto dell'immortalità dell'anima... il tuo spirito indomito continuerà ad aleggiare su di noi e il tuo ricordo ci accompagnerà nel tempo... sei stato un esempio di tenacia e sacrificio... di dedizione e attaccamento alla vita, pur nelle gravi difficoltà che hanno condizionato gran parte della tua esistenza.

Apparivi sempre socievole e umorista, quando mi incontravi a mezzogiorno mi dicevi sempre "Buongiorno capo, l'è tant che te si livat so ades?"; un giorno, mentre raccontavi le tue vicissitudini, io ti chiesi: "Però, sei sempre così allegro...... oppure è una maschera?" e tu: "E' una maschera, una situazione che tu conosci bene, forse anche più del sottoscritto... a volte vorrei mandare tutto a quel paese, ma poi... ritrovo sempre la retta via ... non ti conoscevo, ma ti ammiro perché, non so come, riesci a fare tutto quello che fai..." e io: "Semplicemente vivo, è la forza di volontà, quella che usi anche tu!".

Mi mancheranno i nostri pranzi del lunedì, dove ci "sfidavamo" in accesi confronti sulla contemporaneità locale e intergalattica. Sì, accesi, non tanto per il cibo bollente, ma più che altro per i temi "scottanti" che trattavamo, mai banali e sui quali, immancabilmente, non ci trovavamo d'accordo e ci piaceva così...!

Facendo una facile battuta, si può dire che ne sapevi una più del diavolo! Eri un simpatico furbastro, appena sentivi qualche interessante novità, venivi a "sondare" il terreno per vedere se io ne ero già a conoscenza... così "indagavi" per saperne di più... allo stesso tempo, conoscendo il gioco, io cercavo di carpire indizi, per scoprire l'informazione. La stima reciproca ci ha sempre portato a punzecchiarci e a provocarci a vicenda... la frase tipica: "Toh, l'è rivat 'l Grillino..." e la risposta subito pronta: "Adèl che l'amico de Salvini...", al di là delle appartenenze politiche (risultavano irrilevanti), le due figure scelte erano quanto di più lontano per rappresentare il nostro "essere", ma assolutamente perfette per schernire "l'avversario" ... quando poi, dopo ore di discussioni, io non riuscivo più a competere ad armi pari con la tua longeva esperienza, esclamavo la classica frase per farti deragliare: "Guarda che se non fai il bravo, chiamo la tua amica Barbara D'Urso!" e a quel punto sbottavi con "irriverenti imprecazioni colorite", che probabilmente avrebbero tramortito un qualsiasi benpensante bigottone, ma che facevano di te un uomo di fede vissuta concretamente "sul campo", non solo "sui libri".

Le tue parole erano sempre risolute, ma piene di significato, senza fronzoli; possedevi una cultura solida e cristallina, che tutti sapevano "leggere", non serviva "interpretarla". Una fede genuina, nata nella terra delle nostre montagne... Mi facevi "morire dal ridere" quando raccontavi la storia della tua vocazione: "Preferie studià che 'na a fa el fé, me sintaè so sota la pianta a lèsèr e po quando i pasàa carèc sola schena e i me domandàa – che lesèt de bèl? – e me pensaè – se seh, te sgoba, che me fo meno faiga!".

Avevi un carattere schietto, odiavi l'ipocrisia delle persone, portavi avanti le tue idee... che talvolta potevano risultare anche scomode... cercavi di valorizzare e difendere il "bene", ma eri ben conscio del "male" che si insinua nell'uomo, sciorinando così un'analisi inesorabile sulla società d'oggi.

Ecco, voglio ricordarti così, una persona con il sorriso, sempre al passo con i tempi a dispetto dell'età biologica, davanti al tuo tablet a guardare la comicità di Ficarra&Picone, ad ascoltare un comizio o una conferenza per poi confutare in parodia le tesi dello sfortunato protagonista di turno.

Da lassù consigliaci e se proprio è necessario, qualche volta tiraci pure le orecchie!

Grazie di tutto!

Daniele Meschini

Pertica Alta – 8.9.2020
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