Restaurata la Santella dei Morti
di D.C.

A Treviso Bresciano, durante il periodo estivo, alcuni volontari si sono dedicati al recupero della Santella dei Morti, riportandola al suo originale splendore


L'antica costruzione, dedicata alla Madonna del Carmelo, è stata sistemata, ritinteggiata ed abbellita con il posizionamento di un nuovo quadro, identico al precedente, raffigurante la Madonna nell'atto di salvare le anime immerse nei tormenti del Purgatorio.

Edificata nel 1922 per volontà dell'allora parroco pro-tempore don Giovanni Ragni, (arciprete di Treviso Bresciano dal 1919 al 1929), la Santella sorge in località "Faègol" per un motivo ben preciso: siamo nella Valle dei Morti.

Valle dei Morti così chiamata poiché qui, nell'estate del 1630, venne allestito il Lazzaretto per i malati di peste, e vennero collocate le fosse comuni, necessarie per le numerose sepolture dovute all’immane tragedia. Tale luogo è stato certamente scelto dalle autorità locali del XVII secolo perché collocato in una posizione di favore rispetto alle tre frazioni di Vico, Trebbio e Facchetti: vicino, comodo, ben servito dalle comunicazioni, ricco d'acqua e al tempo stesso appartato e nascosto. La pestilenza decimò di non poco il piccolo comune di Treviso, che da 1300 abitanti passò a 317 superstiti.

Momenti terribili, in cui il paese si sarà certamente rivolto alla preghiera, e spesso nei momenti di maggior pericolo, il popolo, il clero e le autorità civili si trovano insieme per fare un voto pubblico a Dio. A questo si deve certamente la processione che, nei secoli successivi, ha continuato a snodarsi, nell’ultima domenica di luglio, dalla parrocchiale di San Martino, portandosi, tra canti e preghiere dedicati a  coloro che erano sepolti nella Valle dei Morti, proprio sul prato "Faègol", terminando qui con l'omelia dedicata alla salvezza dell'anima.

Ed è per ricordare tutto questo che il 30 luglio 1922, don Pietro Santi (Economo che resse la parrocchia dal 1916 al 1919 durante il primo conflitto mondiale) appositamente invitato dal parroco per l'occasione, inaugurò la Santella difronte ai numerosi presenti.

Nei decenni successivi, il popolo trevigiano è rimasto devoto a tale luogo e spesso è ricorso all'intercessione dei morti di peste del 1630, soprattutto nei periodi di gravi siccità chiedendo l'acqua dal cielo, senza mai venire deluso.

Dopo il restauro del 1984, la Santella aveva proprio bisogno di un ulteriore intervento da parte dei propri trevigiani. E in questo particolare anno 2020 la Madonna ci ha richiamato a tale attenzione, con l'augurio che mani pietose e devote continuino a depositare una preghiera, un lume, un fiore ai piedi della Madonna del Carmelo posta nella Valle dei Morti.

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