Everesting, l'impresa di Filippo Bianchi sul Maniva
di Cesare Fumana

Dieci volte la salita da Bagolino al Maniva per “raggiungere la vetta dell’Everest” in bicicletta, una sfida contro sé stesso per l’atleta bagosso


È la nuova competizione che impazza in quest'estate senza gare: l’Everesting. Si tratta di una challenge che prende il nome proprio dal monte Everest: consiste nello scalare in bicicletta o a piedi un totale di 8.848 metri di dislivello, appunto, l’altitudine del monte Everest.

Le regole sono poche ma ferree: si deve affrontare più volte una sola salita, non circuiti, e occorre completarla interamente ad ogni ascesa. Nel mentre si possono fare pause, ma non dormire.

Fra i temerari che hanno compiuto l’impresa c’è Filippo Bianchi, atleta 29enne di Bagolino, che domenica ha intrapreso questa challenge sulla salita del Maniva.

Filippo è uno specialista della corsa in montagna: nel 2018 ha partecipato con la maglia Azzurra anche ai mondiali sulle lunghe distanze.

«Quest’anno ho avuto alcuni problemi alla caviglia e, non essendoci gare, mi sono dedicato alla bici da strada, un’occasione anche di svago, che ti permette di visitare anche tanti bei posti».

Così anche lui, venendo a conoscenza di questa competizione, ha pensato di provare l’impresa. Non è stata una cosa improvvisata, bensì preparata con cura, sia negli allenamenti, sia nella logistica della prova.

La scelta è caduta sulla montagna di casa, il Maniva, «una salita che conosco» bene dice Filippo

Così domenica mattina, alle 5 in punto, ha preso il via la sua sfida: partenza dalla rotonda del ponte del Destrone e arrivo al parcheggio del Maniva. Una salita con un dislivello di più di 886 metri, da ripetere 10 volte per raggiungere “la vetta” dell’Everest, per un totale di 200,9 km, nel tempo di 11h56' e 8.864 metri di dislivello complessivi.

Un ottimo risultato per Filippo, che aveva preventivato di compierlo in 12 ore e mezza, pause comprese: «Domenica mi sentivo particolarmente bene, sentivo la competizione e ho dato il massimo».
Al termine dell’ultima salita, a impresa conclusa, ad accogliere Filippo c’è stato l’abbraccio della sua ragazza Alice.

L'evento ha avuto anche un risvolto benefico e sociale: con il patrocinio dell’amministrazione comunale del sindaco Gianzeno Marca sono stati donati due defibrillatori che saranno posizionati a Bagolino e a Ponte Caffaro.

Foto di Valentina Celeste (Celeste Studio)


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