Emozioni
di Sabina Moro

Molto spesso si sente parlare di emozioni ma nella maggior parte dei casi c’è una scarsa conoscenza rispetto alla definizione e alla funzione delle stesse

Il termine emozione deriva dal latino “emovus”, participio passato del verbo “emovere”, che significa muovere fuori, smuovere, scuotere. Le emozioni sono un insieme di risposte alla percezione di uno stimolo con il quale l'organismo interagisce.  

Le componenti che costituiscono le emozioni sono:

- La valutazione cognitiva (o appraisal) da parte dell’individuo di un determinato antecedente emotigeno ovvero un evento, un oggetto, un’ immagine o un pensiero;

- L’attivazione fisiologica (o arousal) dell’organismo (ad esempio, variazioni nella frequenza cardiaca e e respiratoria, sudorazione, pallore, rossore, etc.)

- Le espressioni verbali (e ad esempio il lessico emotivo) e non verbali (espressioni facciali, postura, gesti, etc.),

-  La tendenza all’azione.

Le emozioni sono divise in emozioni primarie ed emozioni secondarie.


Le emozioni primarie sono emozioni universali e innate mentre le emozioni secondarie sono emozioni apprese culturalmente e sviluppatesi grazie all’interazione sociale e alla maggiore consapevolezza di sé e dell’altro (ex. gelosia, invidia, vergogna, senso di colpa, ecc..).

Le emozioni primarie sono sei:

Gioia: emozione piacevole che proviamo quando crediamo che uno scopo, per noi importante, sia stato realizzato.
La sensazione fisica piacevole legata alla gioia, prodotta dal rilascio di endorfine, ci porterà a rimettere in atto quei comportamenti che generano quelle sensazioni.

Tristezza
: indica il sentirsi privi di qualcosa o di qualcuno, sperimentare una condizione di mancanza, di vuoto e di “buio”.
La sua funzione è essenzialmente quella di indurci ad un ritiro dal mondo esterno a scopo difensivo e protettivo;

Rabbia: reazione di insoddisfazione intensa e di frustrazione. Indica che i nostri diritti sono stati violati, i nostri reali bisogni disattesi, sentiamo di aver subito un’ingiustizia.
Può essere anche secondaria ad un’emozione sottostante di paura (ci arrabbiamo perché abbiamo paura di essere abbandonati, di essere non compresi, ecc..).

Paura: reazione simile all’ansia legata ad uno stimolo ritenuto come improvviso ed imprevedibile.
Ha la funzione di preparare l’organismo ad una risposta di attacco e fuga per proteggerci dallo stimolo che è ritenuto pericoloso.

Sorpresa: reazione conseguente alla scoperta di qualcosa che non ci saremmo aspettati, qualcosa di nuovo o strano.
Può essere seguita da gioia o rabbia, in base rispettivamente a se la sorpresa è stata gradita o meno.

Disgusto: reazione di repulsione di fronte ad uno stimolo considerato come possibilmente nocivo.
La conseguenza è legata all’allontanamento dallo stimolo e la funzione è quella di proteggerci da qualcosa che potrebbe essere dannoso per il nostro corpo.

Un consiglio è quello di comunicare sempre le proprie emozioni affinché, in primo luogo, noi stessi possiamo prenderne consapevolezza e, in secondo luogo, l’altro possa capire come ci sentiamo senza fraintendere il nostro comportamento.

Comunicare le tue emozioni non è segno di debolezza ma ti aiuterà a creare legami più profondi.

Dott.ssa Moro Sabina
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