A piedi e in bici per credere in sé stessi
di Cesare Fumana

Torna il progetto educativo di cooperativa Area che utilizza l’esperienza del viaggio di gruppo come strumento di riabilitazione e integrazione sociale alternativo al carcere minorile. Coinvolti 20 adolescenti posti in regime di “messa alla prova” da parte Tribunale dei Minorenni di Brescia


Che il cammino abbia molteplici benefici sulle persone, fisici e mentali, è cosa nota. Quello che forse non tutti sanno è che, nell’ambito di un contesto educativo, ha anche un effetto terapeutico.

Ed è proprio con questo scopo che, per il terzo anno consecutivo, la Cooperativa sociale Area, con sede a Barghe, in collaborazione con il Laboratorio di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, ha organizzato la terza edizione di “A piedi. Percorsi educativi”, il progetto pedagogico e formativo rivolto a giovani e adolescenti bisognosi di un’esperienza terapeutica funzionale alla comprensione, all’elaborazione, e alla (ri)definizione della propria traiettoria esistenziale, che quest’anno raddoppia l’appuntamento ed evolve in “A piedi e in bici. Percorsi educativi”.

Ragazzi problematici

Protagonisti dall’esperienza
che mixa tragitto outdoor, sforzo fisico e riflessione come metafora di vita, saranno 20 adolescenti di sesso maschile, di età compresa tra i 16 e i 20 anni, di quattro regioni diverse e di diverse nazionalità, suddivisi in due gruppi: 12 per il trekking e 8 con la bici.

I ragazzi, che in passato hanno commesso reati legati alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti o relativi al patrimonio, sono stati posti in regime di “messa alla prova” da parte del Tribunale dei Minorenni di Brescia. Non vi sono autori di reati a danno di persone fisiche o reati di crudeltà.

Ciascun gruppo sarà accompagnato da un’equipe multidisciplinare: il gruppo “a piedi” vedrà la partecipazione di Nicola Maccioni, educatore e direttore generale di Area, Luca Bonini, psicoterapeuta e direttore dei consultori familiari sempre di Area e del prof. Giancarlo Tamanza, pedagogista e direttore del Laboratorio di Psicologia dell’Università Cattolica; con loro anche una guida alpina; il gruppo “in bici” sarà guidato da Corrado Bontempi, educatore di Area, Stefan Mauroner, psicoterapeuta sempre di Area, e Andrea Panni, un filmmaker che realizzerà un documentario su quest’esperienza.

Trekking Therapy

«Quest’esperienza rientra nelle diverse iniziative proposte a questi ragazzi “messi alla prova”, e sarà per loro un’esperienza intensa perché dovranno misurarsi con la fatica, fare gruppo con i compagni di viaggio, con la soddisfazione derivata dal raggiungimento di un obiettivo inizialmente giudicato irraggiungibile.

Inoltre il trekkeng a piedi permetterà loro di immergersi in un contesto naturale di grande bellezza, com’è la zona dell’Alto Garda».
Il trekkeng partirà questo lunedì 3 agosto da Salò e farà tappa al rifugio Pirlo sul monte Stino, a Tignale, Tremosine per giungere a Riva, dove venerdì 7 è prevista un’attività di arrampicata. Quindi il ritorno in battello a Salò.

Anche l’edizione 2020 - nata dalla volontà di proporre un percorso educativo e terapeutico ad un numero maggiore di giovani e adolescenti, intensificando e ampliando le possibilità e le connessioni create nelle prime sperimentazioni - ha visto la stretta collaborazione degli enti ideatori con l’Ufficio dei Servizio Sociali per i Minorenni (USSM) del Tribunale dei Minorenni di Brescia. Quest’ultimo, con l’assistente sociale Gabriella Vincenzi, ha fornito un supporto fondamentale nel processo di segnalazione dei profili e selezione dei ragazzi partecipanti, che hanno poi aderito volontariamente all’iniziativa.

Le precedenti edizioni di Trekking Therapy sono divenute un modello clinico riabilitativo validato, oggetto di notevole interesse sul panorama nazionale competente, adottato per il trattamento terapeutico di criticità cliniche e comportamentali.

Dell’aspetto della valutazione se n’è occupato il prof. Giancarlo Tamanza: «Per questi ragazzi sarà un’esperienza straordinaria e positiva, perché servirà loro per acquistare maggior fiducia in sé stessi e migliorare la propria autostima».
Sarà un modo di relazionarsi con gli adulti in maniera meno formale e per questo più costruttiva; sarà inoltre importante i lavori di gruppi.

Questo progetto è rivolto, come detto, ai ragazzi “messi alla prova”, «uno strumento molto valido – ha rimarcato Giuliana Tondina, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia – che viene adottato per la gran parte dei casi che giungono in Tribunale qui a Brescia. Quella offerta a questi ragazzi sarà un’esperienza significativa, che serva loro a migliorare la loro percezione di sé».

Anche Silvia Butturini, responsabile settore inclusione di Area, che ha pianificato i percorsi sia a piedi che in bici, ha sottolineato l’importanza di un’esperienza nuova per questi ragazzi, in un contesto ambientale bello, e con adulti capaci di trasmettere loro la passione per il viaggio, e con i quali instaurare una relazione di fiducia.

Il trekking in bici si terrà dal 25 al 28 agosto, lungo un itinerario di151 km tra valli, laghi e montagne sulle piste ciclabili della Valle Sabbia, con partenza da Villanuova sul Clisi e tappe sul lago d’Idro, Lavenone (Presegno e Bisenzio), Ono Degno e ritorno a Villanuova.


In foto (da sin.): Giancarlo Tamanza, Nicola Maccioni, Silvia Butturini, Gabriella Vincenzi, Stefan Mauroner, Giuliana Tondina
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