Le mamme del lago: «Ci siamo anche noi»
di Paola Pollini

Le Mamme del Lago prendono spunto dalla lettera da noi pubblicata sottoscritta da una delegazione delle mamme del Chiese. E dicono la loro



Le mamme del Lago di Garda accolgono l'appello delle mamme del Chiese al fine di difendere tutte insieme i propri territori, consapevoli del fatto che il progetto che si vuole imporre non risolve i problemi del Lago e reca danno al fiume Chiese.

L'iter lunghissimo, che da sei anni a questa parte vede coinvolti i comuni dell'asta del Chiese, quali sedi dei maxi depuratori del Garda (prima Visano, poi Muscoline, ed ora Gavardo e Montichiari) fa chiaramente intendere che si è perso tempo prezioso per giungere ancora a soluzioni inadeguate!

Come cittadine ci siamo poste la perplessità di questo assurdo progetto che nulla ha a che vedere con il miglioramento delle acque del lago di Garda, ma sottrae solo risorse per gli eventuali ammodernamenti delle linee esistenti e dei nuovi tratti fognari, i tratti fognari che mancano in molti paesi del lago di Garda con conseguenti sversamenti in fossi che poi arrivano direttamente a lago.

Per informare sulla questione del maxi depuratore del Garda a Gavardo, noi mamme del Garda, avevamo organizzato in autunno degli incontri a Moniga e Manerba del Garda con il comitato GAIA ed il Comitato Acqua pubblica Brescia.
Questo per far conoscere il grave danno ambientale che noi gardesani andremo a provocare al fiume Chiese.

Altro discorso da non sottovalutare è l'aumento pari al 50% sulla bolletta idrica che saranno costretti a sborsare gli utenti per i prossimi decenni.

Ci sembra pertanto importante aderire all'appello delle mamme del Chiese e stringerci in una battaglia di tutela del territorio dal momento che viviamo tutti sulla stessa terra! Proteggerla da speculazioni è un nostro dovere di cittadini che hanno a cuore il proprio futuro e quello delle generazioni che verranno.

A nome di alcune mamme del lago di Garda
pollini.paola2014@gmail.com



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