Svelata la ricerca del 2018
di Federica Ciampone

Dopo ben due anni di mistero lo studio sul depuratore del Garda redatto nel 2018 dall'Università di Brescia su commissione di Acque Bresciane è stato reso pubblico. Il commento del sindaco di Montichiari Marco Togni


Dopo ben due anni di attesa è stato finalmente reso pubblico lo studio relativo al progetto del maxi depuratore del Garda commissionato da Acque Bresciane e redatto nel luglio 2018 dal professor Bertanza dell'Università di Brescia.

Il sindaco di Montichiari Marco Togni ha pubblicato il dossier sulla sua pagina Facebook dopo averlo ricevuto dal gestore idrico. “Siccome lo studio è stato pagato con i soldi di tutti i contribuenti bresciani – scrive Togni sul social - ritengo doveroso renderlo pubblico, oltre che inviarlo direttamente al ministro Costa (e non al Ministero) così che si renda conto di persona di alcune cose interessanti”.

Lo studio del 2018 analizza sei diversi scenari alternativi per la depurazione dei reflui gardesani, che un anno dopo sono scesi a quattro. Interessante come in tutti questi scenari l'impianto di Peschiera venga proposto come unica soluzione o abbinato ad altri depuratori da realizzare a Montichiari, Lonato, Visano, Muscoline o Gavardo e Montichiari.

“La cosa che mi ha lasciato stupefatto – prosegue il primo cittadino - è stata la lettera accompagnatoria di Acque Bresciane, la quale, pur non facente parte del tavolo tecnico, sottolinea che lo studio 2018 non è oggetto del tavolo tecnico. Mi sono chiesto, inoltre: per quale motivo lo ha mandato così in ritardo, se lo aveva a disposizione da due anni? E sopratutto, perché me lo ha mandato ben dopo la data del 25 giugno, scadenza dataci dal Ministero per inviare le osservazioni?”.

Dallo studio redatto nel 2018 emerge chiaramente come Peschiera sia la soluzione idonea sotto molteplici punti di vista, mentre Peschiera abbinata a Lonato costituirebbe la scelta economicamente meno onerosa.
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