Brescia e Bergamo Capitali della cultura, un'occasione anche per la valle
di Cesare Fumana

Un emendamento al decreto Rilancio ha già assegnato il titolo per il 2023 in abbinamento alle due città: un’occasione di rilancio non solo per i capoluoghi ma anche per le loro province


Con un emendamento al decreto Rilancio, approvato in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati viene attribuito per legge il Titolo di “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2023 alle città di Bergamo e Brescia”.

L’emendamento porta la firma del deputato M5S bergamasco Devis Dori, e del collega di partito bresciano, Claudio Cominardi.

Il testo, inserito nel decreto Rilancio, riformulato dal governo spiega che “per l’anno 2023 è conferito l’incarico alle città di Bergamo e Brescia, al fine di promuovere il rilancio socio-economico e culturale dell’area sovra provinciale più colpita dall’emergenza sanitaria da Covid 19”, quindi non senza bisogno di partecipare al bando che avrebbe dovuto essere istruito nel 2021.

Il prossimo passo è l’ok del Senato, poi le due città di Bergamo e Brescia dovranno presentare al Ministero per i beni e le attività culturali, un progetto unitario di iniziative finalizzato a incrementare la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale entro il 31 gennaio 2022.

La Leonessa d’Italia e la Città dei Mille, coi loro sindaci Emilio Del Bono e Giorgio Gori, a metà maggio avevano preso questa decisione simbolica, durante uno dei momenti più bui della loro storia: lanciare la candidatura per segnare la rinascita e la ripartenza per le due realtà allora in ginocchio, ma anche per l’intero Paese.

Negli anni passati le città che sono state capitali della cultura hanno richiamato, in media, un milione di visitatori. Un’occasione quindi di rilancio del turismo e di riqualificazione delle bellezze architettoniche delle città per presentarsi al meglio a questo appuntamento.Un indotto turistico e commerciale di tutto rispetto.

Sicuramente non solo le due città faranno da richiamo, ma anche le due provincie.
È probabile, infatti, che molti visitatori, oltre alla città, possano considerare un passaggio anche qualche luogo della provincia. Un’occasione quindi da cogliere anche per la nostra Valle Sabbia. Luoghi d’interesse turistico-culturale non mancano neanche da noi. Da qui al 2023 c’è tempo per pensare a qualche “Pacchetto Valle Sabbia” da proporre a chi visiterà Brescia “Capitale italiana della cultura”.
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