L'ultimo giorno del condottiero
di val.

Davide Donati ha lasciato ieri quella che può essere considerata “la sua creatura”, almeno per come si presenta oggi, la Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella. Glielo impongono le condizioni di salute


Venerdì 29 maggio 2020 è stato l’ultimo giorno per Davide Donati alla Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella.
Donati ha lasciato la sua carica al vertice esecutivo della Cassa dopo quasi 31 anni di servizio, dei quali gli ultimi 25 come Direttore Generale prima della Cassa Rurale di Darzo Lodrone e dopo il 2003 della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella.

«La mia scelta – ha precisato Donati in occasione di una conferenza stampa avvenuta nei giorni scorsi – è dettata sia da motivi di salute che da decisioni nell’ambito del processo di fusione intrapreso dalla nostra Cassa a fine 2019».

Donati è entrato in Cassa Rurale a Darzo nell’agosto del 1989 come sedicesimo dipendente della banca con sede in Trentino ma che negli anni, sotto la sua direzione, ha espanso la propria attività da Villanuova sul Clisi sino a Fai della Paganella e Mezzolombardo.

Impressionanti i numeri confrontando quando Donati è entrato in Cassa rispetto a quelli attuali.
I dipendenti sono passati da 16 a 150; gli sportelli da 3 a 25, i soci da 555 a 8249, la raccolta da 24,5 milioni a 1 miliardo e 223 milioni, i prestiti da 8 a 620 milioni di euro.

Ma non ci sono solo i numeri, per quanto importanti, a testimonio dell’operato di Davide Donati.
Tutto il suo percorso, infatti, è stato fondato sui principi dell’identità cooperativa della “sua” banca, sviluppando relazioni di reciprocità sia con i soci che con le comunità di riferimento della Cassa, ed investendo sempre convintamente in iniziative di sviluppo sociale e culturale.

«Elementi che ci hanno fatto preferire e crescere in maniera costante negli anni –ha sottolineato Donati - e che hanno portato la nostra Cassa, nata in 2 frazioni del Comune di Storo, a diventare una delle prime casse del Trentino, classificata nel gruppo migliore in base al modello di valutazione adottato dalla Capogruppo Cassa centrale Banca e basato su alcuni indicatori (modello di business, qualità dell’attivo, solidità patrimoniale)».

Per l’occasione era intervenuto anche il presidente Andrea Armanini, amministratore della Cassa dal 2006 e presidente dal 2012: «La scelta fatta dal direttore Donati rappresenta una grande perdita per la nostra Cassa, ma le sue motivazioni, riguardanti in primis la salute, sono certamente comprensibili. Davide è stato il motore della nostra Cassa ed il suo infaticabile impegno e la sua lungimiranza sono stati il faro del Consiglio di Amministrazione oltre che la guida e l’esempio per i nostri 150 collaboratori».

Come un treno in corsa, anche in prossimità della stazione di fermata, nei giorni scorsi Davide Donati ha presentato al Consiglio due nuovi progetti innovativi a favore delle Associazioni e degli anziani del  territorioe anche i risultati di un bilancio, quello riferito al 2019, definito da Armanini «certamente il migliore della storia della nostra Cassa. Un bilancio che è il frutto del grande lavoro di tutti, della nostra squadra di collaboratori, il cui condottiero è stato indiscutibilmente il direttore Davide Donati».

Il ruolo di Direttore generale della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella, in vista della fusione ”alla pari” con la Adamello, è stato affidato al vice Michele Pernisi.

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