Il bianco del Carfio/2
di Ubaldo Vallini

Abbiamo chiesto ai responsabili della IRO, l’unica acciaieria rimasta fra quelle che negli anni ’80 hanno utilizzato le tre discariche dismesse, di offrirci il loro punto di vista


Il quadro che ne deriva, nella descrizione dei fatti, che siamo qui in grado di approfondire, è sostanzialmente quello riportato dalla nota dei Forestali.
C’è però il rifiuto di assumersene del tutto la responsabilità di una mancata soluzione al problema.

Ma andiamo con ordine: le tre discariche, attive fino agli anni ’80 del secolo scorso, insistono tutte sull’alveo del torrente Carfio, quello che scende fra Casa d’Odolo e Renzana, serpeggia sotto la circonvallazione odolese e si getta nel Bondaglio, che a sua volta intercetta la Vrenda dalle parti di Pregastine.

Due delle discariche si trovano sotto la strada che da Casa d’Odolo porta ad Agnosine.
Una terza è quella sulla quale si è poi ampliata la IRO, espandendosi in direzione di Agnosine.

Al pari di altre discariche odolesi della stessa epoca
, tutte realizzate per contenere le scorie di acciaieria allora considerate inerti, anche queste tre hanno cominciato a buttar fuori alla base un percolato bianco composto per lo più da calce.

Il fenomeno è stato studiato bene per la discarica di Vergomasco,
in territorio odolese, dove il percolato viene raccolto in vasche di decantazione nelle quali il calcio viene recuperato e viene corretto il grado di acidità dell’acqua prima di immetterla senza problemi nel torrente sottostante. 

«Abbiamo chiesto di poter fare lo stesso con la discarica di nostra competenza
– affermano alla Iro -, ma non siamo ancora riusciti ad ottenere i permessi necessari».
«Questo è successo con la gestione precedente, prima del 2014, quando l’interlocutore per le relative domande era il Comune di Agnosine – aggiungono -. E’ risuccesso con la gestione attuale, come riferimento la Provincia di Brescia»,

E la “furbata” di mescolare quell’acqua nel circuito di raffreddamento?

«Nessuna “furbata” – la risposta -. Abbiamo scelto di farlo per risolvere temporaneamente il problema, in attesa dei permessi per poter fare come è stato fatto a Vergomasco».


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