Collettore, slitta l'approvazione del progetto definitivo
di Federica Ciampone

In conseguenza dell'emergenza Covid-19 i termini sono stati prorogati di un mese. Se per associazioni, comitati e sindaci del Chiese è un'opportunità per ridiscutere il progetto, per Verona l'obiettivo resta quello di procedere celermente all'approvazione



Continua lo scontro tra Brescia e Verona sul progetto del nuovo depuratore del Garda, progetto che vede ora un ulteriore slittamento dettato dall'emergenza coronavirus.

I termini amministrativi per l'approvazione del progetto definitivo del nuovo collettore sono stati infatti rinviati di un altro mese in conseguenza del decreto legge n°23 dello scorso 8 aprile.

Una circostanza che viene in aiuto alla causa delle associazioni, dei comitati e dei sindaci dei Comuni bresciani dell'asta del Chiese, che da mesi lottano senza sosta contro la realizzazione del doppio depuratore a Gavardo e Montichiari, rilanciando invece la proposta di ampliare quello di Peschiera del Garda e di mantenere l'attuale schema di collettamento.

Il termine della conferenza di servizi per quanto riguarda l'iter veronese è stato dunque fissato per il prossimo 11 giugno.

Unici nel bresciano a chiedere agli enti veronesi e al Ministro lo stop dell'iter di Verona erano stati i comitati e le associazioni ambientaliste, tramite lettera indirizzata al Ministero dell'Ambiente.

Se la speranza dei bresciani è quella
di ottenere una modifica del progetto – complice anche il maggior tempo ora a disposizione – sulla sponda veronese l'obiettivo rimane quello di approvare il progetto così com'è entro giugno, per poi procedere entro il prossimo inverno con i primi lavori a Lazise.

 


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