Quando ipocondria fa rima con idiozia
di u.val.

Lettera anonima con minacce, per nulla velate, quella arrivata ieri al Camping Pilù di Anfo. Una vigliaccata sul tema “Covid” della quale i carabinieri cercheranno il responsabile


E speriamo che ci riescano, i carabinieri, ad individuare il vigliacco che ha imbucato questa lettera.

«Se pensate di fare arrivare dalla Lombardia infetta dal corona 300 o 400 persone che vanno nella vostra piscina, nel bar, nei gabinetti e doccie a infettarsi a vicenda e poi girare nel nostro paese avete sbagliato. Non aprite o saranno guai al campeggio e alle macchine nel parcheggio».
Ecco cosa c’era scritto.

Il tutto stampato col computer in maiuscolo, compreso la parola “doccie” con la “i”, che non è un nostro errore di battitura.
Con la lettera pubblicata sui social, dopo aver avvisato i carabinieri di Idro che per il reato di minacce sono tenuti ad indagare d'ufficio, sono stati i fratelli Claudia e Daniele Foglio, proprietari del campeggio Pilù, a rendere noto l’attacco, assurdo, vigliacco ed anonimo.

«Da noi la posta arriva tre giorni alla settimana e quella lettera attendeva da sabato, credevo si trattasse di uno dei tanto clienti che ci contattano per disdire una prenotazione - ci dice Claudia raggiunta al telefono -. Invece no. E quando l’ho letta mi ha preso lo sconforto».

Claudia Foglio è per altro anche volontaria nel gruppo ambulanza di Vestone e sa bene cosa significa preoccuparsi dell’infezione da Covid-19.

«Certamente noi del campeggio Pilù adotteremo ogni forma di precauzione richiesta e anche di più. Di certo non vogliamo incrementare le infezioni, né all’interno del campeggio né in paese, visto che noi questo paese lo amiamo e ci viviamo anche.
Siamo convinti che la vita deve riprendere e così anche il turismo che è uno dei pochi sostentamenti di cui Anfo può beneficiare. Ovvio che valuteremo con attenzione come quando riaprire, aspettando prima di tutto le direttive che arriveranno nei prossimi giorni dal nostro presidente del consiglio Giuseppe Conte».

Sempre dai social è arrivato arriva il sostegno da parte di numerosi amici.
Anche quello del sindaco Umberto Bondoni: «Condanno fermamente ogni forma di intimidazione e in particolare la lettera anonima recapitata al Campeggio Pilù – ha scritto sulla pagina “Sei di Anfo se…”. Anfo senza turismo non vive, è come una pianta senza fiori. Ora aspettiamo le direttive del ministero e con il buon senso civico e le dovute precauzioni si riuscirà a ripartire. Auguro a tutte le nostre attività di ripartire al più presto e a Claudia e Daniele esprimo la mia vicinanza e solidarietà».


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