Triplicati i decessi nel mese di marzo
di Cesare Fumana

Anche in Valsabbia il coronavirus ha colpito pesantemente, specialmente in alcuni paesi dove la diffusione dell’epidemia è stata più persistente


Anche dal numero di necrologi pubblicati su Vallesabbianews ci siamo resi conto che il Covid-19 ha colpito duramente anche in Valle Sabbia.

Infatti, sulla base dei dati forniti dagli uffici Anagrafe dei Comuni, nel mese di marzo 2020 i morti sono stati il triplo rispetto a un anno fa, ed anche rispetto alla media del numero di decessi degli ultimi tre anni.

La certezza che siano morti dovuti o in concausa con il coronavirus non si ha, perché non sono stati fatti tamponi, ma che in molti casi la causa sia questa è quasi una certezza.

Considerano i 27 Comuni del Distretto 12 della Valle Sabbia, i morti nel mese di marzo 2019 erano stati 69; i morti a marzo 2020 sono stati 182, più del triplo rispetto agli anni precedenti. Secondo i dati di Ats i morti per Covid-19 nei nostri paesi sono però solo 43.

I paesi maggiormente colpiti sono stati i più popolosi: Villanuova, Gavardo, Bagolino, Vobarno, Sabbio Chiese, Roè Volciano, che hanno avuto degli incrementi di decessi maggiori, con il caso anomalo di Villanuova, dove ha pesato il caso della Rsa, particolarmente colpita.

E va detto che in Valsabbia la situazione è la meno peggio di tutta la provincia.

Sull’età delle vittime non si hanno dati precisi.

C’è un’analisi della Regione riferita ai decessi per Coronavirus per la Provincia di Brescia: l’età media è di 77,3 anni, le persone più colpite sono quelle anziane, soprattutto nella fascia tra 70 e 79 anni. E il tasso di mortalità resta di gran lunga superiore tra gli uomini. di 69% morti maschili (una settimana fa era il 72%). La fascia più colpita è quella che va dai 70 ai 79 anni, che raggruppa il 39% delle vittime bresciane, contro il 37% della fascia d’età che va dagli 80 agli 89 anni. Tra le vittime anche 65 novantenni (6%) mentre se si scende con l’età i numeri si fanno più lievi: il 13% delle vittime aveva tra i 60 e i 69 anni, il 3% era nella decade dei cinquant’anni, 5 persone (0,5%) Lo 0,3% tra i 31 e i 39.

L’identikit delle persone più a rischio Covid-19 chiama in causa le patologie pregresse di ciascun paziente. L’83% delle vittime risulta avesse malattie cardiovascolari, il 33% diabete o malattie metaboliche, il 21% patologie oncologiche.

Nel grafico, realizzato per noi da Stefano Simoni, vengono messi in evidenza i morti di quest’anno, quelli Covid, dell’anno scorso, e la media dei tre anni precedenti.
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