Aignep: ripartenza al 40%
di val.

Dopo quelle nazionali, impellenti le commesse estere, per garantire il funzionamento degli impianti nella filiera sanitaria ed alimentare. Massima attenzione alla sicurezza e all'igiene



La produzione sul primo turno, utilizzando un terzo dei macchinari presenti in azienda, il montaggio a cura degli operai che invece stanno lavorando “a giornata”. Impegnando circa il 40% della forza lavoro, quindi un centinaio di addetti in tutto, dopo due settimane di stop della produzione, lunedì scorso ha riaperto lo stabilimento bionese dell’Aignep.

«Per un po’, dopo che abbiamo deciso di sospendere la produzione, siamo riusciti a soddisfare le richieste con ciò che avevamo in magazzino, specie riguardo al mercato italiano – ha confermato il direttore generale dell’azienda, Graziano Bugatti -. Nel frattempo si sono accumulate commesse anche e soprattutto dal mercato statunitense e dall’Inghilterra.
Clienti che vorrebbero tutto subito, in realtà per soddisfare le richieste dovremo lavorare per settimane».

Valvole industriali e raccordi,
questa la produzione primaria dell’azienda bionese, indispensabili per la manutenzione e la realizzazione di ogni genere di impianto: per gli apparecchi medicali negli ospedali, ma anche per le aziende del comparto alimentare, per i sistemi che funzionano ad aria compressa, per una lunga serie di apparecchiature fra le quali anche speciali “vaporizzatori” che servono per sanificare gli ambienti.

Insomma: pur essendo un’azienda del comparto metalmeccanico,
Aignep è coinvolta a pieno titolo nel funzionamento di tutte quelle attività riconosciute come necessarie e quindi deve fare la sua parte.
Per questo la produzione ha potuto ripartire, in deroga con quanto è previsto dalle ordinanze e dai decreti che si sono susseguiti nei giorni scorsi.

Allo stesso tempo
, la ripartenza di un’azienda di questo tipo, non può non essere considerata anche una sorta di “test” in vista di una più generale ripresa della produzione industriale, che da più parti viene considerata necessaria.

«Nel nostro caso siamo agevolati dal fatto di avere i diversi reparti dislocati su più piani e questo ci permette di mantenere ben distanziati fra di loro gli addetti, che ad ogni modo abbiamo ben rifornito di dispositivi di protezione individuale» ha aggiunto Bugatti.

Guanti e mascherine certo non mancano: grazie alla filiale cinese, infatti, Aignep è riuscita a farne arrivare una buona scorta, tanto che un migliaio di mascherine sono state anche donate al Comune, che ha potuto distribuirle alla popolazione.

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