Avevo ancora un pezzo di legno, un cuore per tutti voi
di Rosalba Francinelli

Caro amico e maestro del legno, oggi non è la penna che scrive, ma le lacrime. Lacrime che ricordano un autentico passaggio di vita percorso insieme…


Bortolo Zanaglio, impossibile dimenticarti, perché abbiamo condiviso momenti di arte e amicizia indelebili, accanto anche alla tua famiglia e a tua moglie Resi.

Non ti conoscevo ancora, Bortolo, anche se non abitavamo molto distanti.

Avevo diciotto anni e ricordo ancora che il campanello di casa suonò. Ti presentasti con tuo fratello Silvano già in veste di artista, e la missione che mi portasti fu quella di unire le forze affinché ci riunissimo per condividere con altri artisti di Agnosine una mostra collettiva.
Un appuntamento che accettai con grande entusiasmo, nel nostro comune, per confrontarci, costruire insieme e collaborare, ma soprattutto comunicare con vera amicizia nel rendere l’arte qualcosa di veramente completo.

Se io intrapresi questa strada è anche merito tuo, perché mi hai dimostrato che le doti che abbiamo dentro di noi bisogna condividerle con gli altri, integrarle con le loro.

Quello che ho apprezzato di te è la disponibilità, ogni volta ti chiedevo un consiglio. Ho potuto conoscere le tue opere talentuose, veri gioielli che resteranno nel tempo. Bortolo, mi hai anche trasmesso valori inestimabili, la nostra arte è cresciuta e scaturita con un flusso di energia, attraverso quell’amicizia vera che fa grande una persona e che bisognerebbe saper conservare.

Grazie Bortolo, mio maestro di vita, artista degno di questa parola, colmo e allo stesso tempo sincero. Artisti non si nasce, ma si diventa. Il tuo potenziale nasce da un piccolo borgo valsabbino, a Presegno. Qui ancora molto giovane, con il sacrificio e il tatto verso il legno, hai a poco a poco  percepito l’arte che stava nascendo in te.

Da un albero, la tua idea si trasformava subito in opera. Bastava uno sguardo e il pezzo di tronco si chinava a te, chiamandoti quasi per comunicarti “la scultura c’è, vive, devi solo scolpirmi”.

Bortolo è stato fondamentale, una persona generosa e affabile, dal carattere un po’ introverso.

Ricordo la prima presentazione
in comune ad Agnosine, presentata dal caro giornalista e direttore Gilberto Vallini, che con le sue spiccate parole arricchiva il nostro animo. Ruggero Frascio era il nostro sindaco a quei tempi; ricordando una frase molto bella rivolta a noi artisti: “Ricordatevi che gli artisti hanno qualcosa in più di noi”.

Oggi, Bortolo, le mie lacrime mi guidano a scriverti questo per ringraziarti, perché la tua umiltà e allegria legata alla semplicità hanno fatto sviluppare in me una dote che mi porto ancora dentro.

Bortolo, ci hai lasciato in un brutto momento in cui tante persone care del paese se ne vanno senza neppure un saluto. Il nostro paese si veste di lutto, perché tu sei stato una pagina di storia che conserveremo.

E quando tutto finirà, riabbracceremo la tua famiglia e il tuo ricordo, la tua lezione di vita. Allora sì che saremo tutti veri artisti.
Ciao Bortolo, non posso accompagnarti, ma posso tenerti ancora nel cuore a vita. Di quel pezzo di legno che hai lasciato per scolpire un cuore, da lassù fanne pace e amore.


200331-SculturaZanaglio.jpg