Coronavirus, le donazioni di sangue non si fermano
di Redazione

Confermato l’appuntamento per gli avisini valsabbini per questa domenica 15 marzo


Il ministero della Salute riconosce ai donatori la possibilità di andare a donare, in quanto la donazione di sangue ed emocomponenti può essere considerata inclusa tra le “situazioni di necessità”

«In questo momento in cui l’attenzione è rivolta giustamente al coronavirus, non si può dimenticare che ogni giorno ci sono pazienti che hanno bisogno di trasfusioni, si pensi ai talassemici», spiega il Dr. Briola Presidente Avis Nazionale.

In considerazione della difficile situazione, i donatori sono invitati a presenziare solo se:
    • In buona salute.
    • Se nei 14 giorni prima della donazione non si  è stati contatto con persone positive al Coronavirus.
    • Se nei 14 giorni non si ha avuto una sintomatologia simil-influenzale: febbre (anche poche linee), tosse, raffreddore, vomito e diarrea.

Per evitare affollamento si sospendono:
    • Accettazione e analisi  per le richieste di iscrizione all’Avis.
    • Ripetizioni di esami di valori fuori norma.

 “Il nostro sistema sangue è sicuro e le donazioni non devono fermarsi. Coloro che sono in buono stato di salute continuino a donare, nel rispetto di quanto disposto dalle istituzioni competenti. La paura del contagio non ci deve condizionare» ripete il Dr. Briola.

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