Maestra Baldo
di Marisa Viviani

Si usava così in anni passati, neanche tanto lontani, quelli delle nostre madri per intenderci, ma ancora in uso oggi, residuo di una consuetudine superata.


Quella di sostituire il proprio cognome con quello del marito da parte di donne sposate; nel mondo anglosassone in vigore ancora oggi, una regola anagrafica sancita.

Così mia madre, nata Buccio, era divenuta la signora Viviani e Carla Leali la signora Baldo, e con questo nome conosciuta nel mondo della scuola, Maestra Baldo, perché era un'insegnante di scuola elementare, poi passata alla scuola media, essendo laureata in lettere e pedagogia. Ma per la mia famiglia era sempre restata la Maestra Baldo, la maestra di scuola di mio fratello, un'istituzione per la Scuola Elementare di Costalunga, una figura di rispetto per la comunità.

È solo con il passare del tempo, crescendo, che oltre alla Maestra Baldo ho potuto conoscere anche Carla Leali, una donna di autentici valori cristiani, umanitari e sociali, di vasti interessi culturali, impegnata nella scuola e nella società.

Educata al senso della giustizia e della solidarietà umana, fin da giovane aveva collaborato con la Resistenza antifascista nell'aiuto ai partigiani della Brigata Perlasca che operava nella zona delle Pertiche, dove era nata e dove aveva conosciuto, quindicenne, Renzo Baldo, con il quale avrebbe condiviso una lunghissima vita di amore, di interessi comuni, di impegno culturale e civile.

Carla Leali fu un'insegnante di grande apertura pedagogica, molto avanzata rispetto alla metodologia didattica degli anni '50/60, con intensi contatti con grandi personalità dell'educazione; docente di scuola elementare e media, assistente di pedagogia all'Istituto Magistrale di Brescia, fu collaboratrice del Movimento di Cooperazione Educativa diretto da Mario Lodi e collaboratrice della rivista Il Giornale dei genitori diretto da Gianni Rodari. Come volontaria collaborò attivamente con la Cooperativa Sociale Nikolajewka di Brescia nel sostegno educativo ai ragazzi spastici.

Carla Leali fu anche curatrice e scrittrice di varie pubblicazioni di carattere pedagogico, poetico, storico, letterario, tra cui "Donne delle Pertiche durante la Resistenza" edito da Comunità Montana di Vallesabbia.

L'ultimo suo libro, "Sillabario di felicità", una raccolta di favole per bambini e per adulti che hanno smesso di sognare, compendia la sua aspirazione ad un mondo pieno di colori, luce, armonia, gioia, serenità, pace per la terra e per gli uomini; un mondo dove il tempo, lo spazio e i rapporti tra le persone consentono di sviluppare l'intelligenza e la creatività, strumenti di vera conquista morale e umana, perché "E' possibile un mondo diverso": il messaggio di speranza e di impegno che Carla Leali, la Maestra Baldo di una scuola di vita e di studio di ogni tempo, ha lasciato ai suoi allievi e a tutti noi.

Carla Leali è mancata a Brescia il 23 febbraio; era nata a Livemmo il 24 aprile del 1922. La fotografia che la ricorda, per volontà delle amatissime figlie Adelaide e Cristina, riporta sul retro una sua poesia autografa, che mi onoro di far conoscere ai lettori di questo giornale.

"Non è una retta"

Non è una retta

la strada che conduce alla mia meta.

Infiniti tortuosi segmenti

l'hanno segnata.

Ogni segmento un distacco,

e ogni distacco un otre

di ricordi, amarezze, attese.

Ma nelle attese

la luce di una mai spenta

voluttà di vita. (Carla) 

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