Le ville ed il cimitero
di red.

Il quadrimestre si era quasi concluso ma noi, gruppetto di alunni di 2° media, insieme ai ragazzi del CSE, volevamo assolutamente concludere il nostro viaggio nel tempo alla scoperta della storia del Cotonificio.
Dossier "A spasso nel tempo"



Visitati l’edificio, la cappella ed il villaggio, ci mancavano soltanto le ville dei proprietari ed il luogo in cui sono stati sepolti.
Eccoci  di nuovo dunque passeggiare per il nostro comune per osservare…

VILLA BETTY

Si trova accanto al Cotonificio e si affaccia sulla strada. E’ molto elegante e lussuosa.
Costruita dalla famiglia Hefti come residenza propria, è sicuramente importante perché fu il primo esempio di villa esistente in tutta la Vallesabbia. Diventerà Casa ufficiale di rappresentanza dei dirigenti e verrà successivamente chiamata Villa Anna (nome della moglie dell’ultimo dirigente del Cotonificio, Aldo Morandini)

VILLA FLORA


Non esiste più, in quanto sostituita dall’omonimo condominio. Si trovava accanto alla casa “delle ruote” della signora Calderan.
La villa è stata abitata dai vari dirigenti della fabbrica.L’edificio era già presente nella mappa del 1852, come ““edificio con maglio da ferro e sega da legnami ad acqua”

VILLA NIGHE

Questa villa con “vista a lago” verrà considerata come casa di villeggiatura. E’ accanto alla scuola media e ci chiedevamo infatti cosa ci facesse una casa così elegante e con una vista così mozzafiato proprio lì!
….una curiosità : si dice che il nome delle tre ville fossero i nomi delle tre nuore del fondatore del Cotonificio.

Per avere una testimonianza concreta del passaggio della famiglia Hefti sul nostro territorio, la maestra Ornella ci ha portato infine a vedere la parte nord del cimitero comunale. 
Con molto rispetto, siamo giunti nel luogo dove un piccolo pezzo di terra recintato custodisce in silenzio la presenza della famiglia Hefti.
Fu una delle prime necessità quella di avere un posto dove seppellire i propri cari defunti perché, a quel tempo, era vietata ai non cattolici la sepoltura in terra benedetta.

La zona risulta ancora abbastanza curata. Alcune delle lapidi sono molto belle e si possono ancora intravedere i nomi dei defunti, tra i quali abbiamo scorto anche quelli di una bambina. Ornella ci ha ricordato con quanto dolore se ne andarono da Roè.

Così raccontava infatti la mamma della maestra Angiolina:
“Li ho visti partire.
Non c’era allegria in loro e nemmeno il desiderio e la gioia di ritornare nella propria terra d’origine: ho visto le lacrime sul viso della signora..”
Partivano gli Hefti da una terra che avevano trasformato e da gente buona che, semplicemente, li aveva amati!

Immaginando quel momento e ripercorrendo il nostro viaggio, noi studenti siamo rientrati a scuola, soddisfatti di aver conosciuto la storia di una realtà – quella del Cotonificio- che ha segnato la storia del nostro comune e di cui noi ora saremo orgogliosi testimoni e divulgatori.
I ragazzi  del CSE, una volta tornati al centro, hanno invece condiviso queste riflessioni a proposito del luogo visitato:

Mette un po’ tristezza, appare come un luogo abbandonato. Ci sono anche delle tombe di bambini. Un albero è come se proteggesse alcune sepolture con i suoi rami.

Il nostro volontario Sergio Bertolotti, che era bambino quando il Cotonificio era ancora attivo, ci racconta di come fosse proibito entrare in quella zona del cimitero: “I nostri genitori ci dicevano che non potevamo entrare lì, che dovevamo starci lontano, perché era per loro, che non erano come noi.”.

In effetti la famiglia Hefti era Evangelica, e per accedervi avevano anche un ingresso privato, diverso da quello principale.
…ma le sorprese non sono finite, perchè la maestra Ornella, a proposito di uno dei luoghi descritti, ci ha raccontato una curiosità che dà lustro al nostro comune…la storia di un personaggio eroico…alla prossima!

.in foto: Villa Betty; ingresso del cimitero evangelico; tomba di un famigliare degli Hefti; una delle lapidi del cimitero evangelico

Dossier "A spasso nel tempo"

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