I sindaci chiedono un incontro urgente al ministro dell'Ambiente
di Cesare Fumana

In una lettera i 23 sindaci dell’asta del Chiese e il presidente di Comunità montana chiedono un incontro al ministro Costa, che in un’interrogazione parlamentare “congela” l’attuale progetto di depurazione e apre a soluzioni alternative


Nuovo atto dei sindaci dell’asta del Chiese per opporsi al famigerato progetto di portare i depuratori delle fogne dei comuni del Garda Bresciano a Gavardo e Montichiari.

I primi cittadini di Gavardo e Montichiari, Davide Comaglio e Marco Togni, con l’avallo di altri 21 sindaci e del presidente delle Comunità montana di Valle Sabbia, hanno scritto una lettera al ministro dell’Ambiente Sergio Costa e all’assessore al Terrritorio di Regione Lombardia Pietro Fioroni, chiedendo di fissare un incontro urgenti per presentare le perplessità e le preoccupazioni sul progetto di depurazione delle fogne dei comuni del Garda Bresciano.

«Tale progetto – scrivo i sindaci – è stato individuato quale migliore sulla base di uno studio preliminare dove sono stati presi in considerazione solo altri tre scenari alternativi e dove, in realtà, gli aspetti ambientali non premiano la scelta di Gavardo e Montichiari quale soluzione migliore. È nostra intenzione fornire informazioni in merito alla realizzazione dell'opera in questione che comporterebbe forti criticità sociali, ambientali, paesaggistiche e della circolazione stradale, che impatterebbero in modo particolare sulle comunità rappresentate e quindi sulle rispettive economie».

Per i primi cittadini, che si fanno portavoce delle istanze del territorio, verrebbe «compromessa la situazione ambientale e paesaggistica e la tutela dello stato di salute del Fiume Chiese», in particolare per due motivi:

«la regimazione delle acque del fiume Chiese, soggiace al limitato rilascio dai bacini idrici del Lago d'Idro e di Malga Bissina per diversi mesi all'anno lo stesso, inoltre dal Comune di Calcinato in poi è praticamente in regime di secca per la particolare conformazione morfologica del terreno»;

«sia il Progetto presentato che il Piano di Tutela delle Acque della Regione Lombardia, definisco il Fiume Chiese non idoneo, soprattutto nel periodo estivo, intervallo temporale di massima portata dei collettori fognari in progetto, a garantire l'adeguata diluizione dei reflui scaricati per via della scarsa portata. Lo stesso progetto infatti per sopperire a tale carenza, prevede di utilizzare anche il Naviglio Grande Bresciano. Quest'ultimo già ospita a valle lo scarico del depuratore intercomunale di Nuvolera, che comprende i comuni di Nuvolento, Serie, Paitone e Prevalle».

L’altro giorno, il ministro Costa, rispondendo ad una interrogazione parlamentare sulla questione depuratore dei comuni del Garda Bresciano, presentata dal deputato di LeU Federico Fornaro, che metteva in luce proprio le preoccupazioni dei sindaci del Chiese, ha ribadito che «il ministero si è riservato di esprimersi sul nuovo progetto del depuratore, chiedendo approfondimenti tecnici proprio per verificare le preoccupazioni manifestate dai sindaci e per capire fino in fondo se ci sono problematiche ambientali, oltre che territoriali».

Gavardo e Montichiari, quindi, non sono un dogma per il ministro dell’Ambiente, che vuole valutare gli effetti degli impianti e anche l'opportunità di virare verso l'ipotesi di far depurare le acque nere del Garda nell'impianto di Peschiera.

In foto: sindaci alla manifestazione "No depuratore" del 12 gennaio scorso

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