Uscire dal proprio corpo: fenomeno sovrannaturale o disturbo della psiche?
di Armando Talas

In molte culture e in molte epoche esiste la convinzione che, in particolari condizioni, si possa uscire dal proprio corpo in forma di spirito


Il corpo fisico in questi casi è solitamente visto dall’esterno, inerte, mentre lo spirito cosciente è libero e fuori da esso.

Nella cultura occidentale, ma anche in Oriente, esiste addirittura la convinzione che eccezionalmente si possa creare una sorta di emanazione corporea, materiale, di sé: un doppio.

Tacito narra che, mentre Vespasiano era nel tempio di Serapide, ad Alessandria, si vide a fianco il fantasma del sacerdote Basilide, che egli accertò poi trovarsi infermo a ottocento miglia di distanza. Questi fenomeni inspiegabili sono spesso descritti anche nelle vite dei santi. Per esempio, nel processo di beatificazione di Alfonso De' Liguori si legge che quel buon servo di Dio andò miracolosamente ad assistere papa Clemente XIV morente, in Vaticano, mentre il suo doppio stava assorto in estasi ad Arezzo, condizione da cui uscì nel momento stesso in cui il pontefice spirava, ovvero alle 7 di mattina del 22 settembre 1774.

Nella lingua tibetana esiste il termine “tulpa”, che definisce un'entità incorporea creata dai monaci attraverso particolari metodi meditativi. Secondo queste tradizioni, il tulpa creato da un monaco può essere visto anche da altri monaci in meditazione, soprattutto sotto forma di animale.

Come considerare al giorno d’oggi questi fenomeni misteriosi?

Nella scienza moderna è stato descritto e studiato il fenomeno della “depersonalizzazione”, considerato un disturbo dissociativo che si manifesta con la sensazione persistente o ricorrente di essere distaccati dal proprio corpo o dai propri processi mentali.

Sensazioni temporanee di questo tipo, più o meno intense, sembrano molto frequenti, e si verificano spesso quando l’individuo ha vissuto un pericolo potenzialmente fatale, oppure quando ha assunto determinate droghe (come allucinogeni, ketamina o ecstasy) - cosa che vi sconsigliamo vivamente di fare - ma anche quando ha subito una prolungata deprivazione di sonno.

Si può ipotizzare che queste particolari percezioni siano sempre esistite, fin dagli albori dell’umanità, e che abbiano contribuito alla nascita del concetto di anima o psyché.

Quindi potete credere o meno all’immortalità dell’anima, agli spiriti, alla vita dopo la morte... ma non spaventatevi troppo se vi capitasse la curiosa sensazione di fluttuare staccati dal corpo.


200213-spirit.jpg