Documento falso, due anni a Vezzola
di Redazione

Nuova condanna in primo grado per l’ex sindaco di Gavardo legata alla vicenda della carta carburanti di quando era a capo dell’area finanziaria del comune di Soiano del lago


Nel processo di primo grado con rito abbreviato, il giudice dell’udienza preliminare Riccardo Moreschi ha inflitto due anni al gavardese Emanuele Vezzola, per aver prodotto un documento falso nel corso del processo che lo vedeva imputato per la questione di una carta carburanti utilizzata impropriamente quando era responsabile dell’area finanziaria del Comune di Soiano del lago.

La somma al centro della vicenda che è stata giudicata in primo e secondo grado, quella cioè contestata a Vezzola, ammontava a 4700 euro e da tempo è stata interamente restituita al Comune di Soiano. Proprio dagli accertamenti degli uffici comunali su quel bonifico avevano però innescato la segnalazione, nel 2017, alla procura.

Il processo per Vezzola si concluse con la condanna a due anni (poi ridotta ad un anno e dieci mesi) per peculato. Per difendersi dall’accusa produsse una determina con la quale il sindaco di Soiano Festa autorizzava i dipendenti all’utilizzo di quello strumento per l’acquisto di benzina e gasolio obbligandoli a provvedere, a fine anno, al rimborso della spesa anticipata, proprio come fece Vezzola.

La tempistica di quel documento fece arricciare il naso all’avvocato Francesca Flossi, difensore del Comune costituitosi parte civile. L’atto, ad una successiva verifica, risultò non protocollato, quindi incapace di produrre effetti.

Il pm, al termine della sua requisitoria, invocò gli atti a sé per indagare anche per falso. Il gup - siamo nel luglio di tre anni fa – condannò Vezzola a due anni, ma non raccolse l’invito del pubblico ministero.

Lo fecero i giudici di Corte d’appello, qualche mese dopo. Pur concedendo lo sconto di due mesi all’ex sindaco di Gavardo, disposero la trasmissione degli atti alla procura. Di qui il nuovo fascicolo e il processo che si è concluso ieri.

Nel processo era coinvolto anche l’ex primo cittadino di Soiano, Paolo Festa, che invece è stato assolto.
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