Così è, se vi pare
di Andrea Morettini

Un ultimo sbadiglio e mi appresto a scendere dal pullman, uno sguardo all’ultima canzone della playlist e… ma quanti “tipi” di ragazzi ci sono nel piazzale? Più li guardo e più mi accorgo che sono uno diverso dall’altro!


Tra una nuvola e l’altra di fumo di sigarette intravedo una sceneggiatura di un film anni ’50 in bianco e nero: una pensilina, una panchina e alcuni ragazzi che ostentano la loro Marlboro.

Camminando incontro i pessimisti in balia dei loro pensieri riguardo il messaggio, non ancora ricevuto, dell’amato.

Oppure ritrovo la categoria opposta, i gioiosi che non vedono l’ora di rivedere gli amici e non si preoccupano dell’imminente tragedia scolastica.

Non mancano i dormiglioni che trascinano i piedi come se fossero ancora in ciabatte cercando con gli occhi semisocchiusi di trovare la porta della scuola aperta, evitando così uno schianto.

Qua e là intravedo la specie rara: gli attivi che, per qualche ragione, invidio tantissimo e mi chiedo come sia possibile che siano così energici alle 7.30 di mattino.

Accanto vedo sfilarmi i “gamer”, cuffie nelle orecchie e palmare tra le mani, chiusi nel loro mondo.

Poco distanti i compagni golosi assaltano le macchinette e velocemente sistemano le merendine appena acquistate nello zaino; i timidi invece si guardano attorno per trovare un volto amico a cui sorridere e incontrano quello delle gentili bidelle del mattino.

I burloni
non mancano di raccontare la loro barzelletta giornaliera e nel frattempo studiano lo scherzo da fare in classe. I puntuali e i precisi invece si dirigono direttamente in aula così da non perdere minuti preziosi.

Accidenti, quanto siamo diversi!

Andrea Morettini 2ªA Amministrazione Finanza e Marketing

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