Due cortei per dire No al depuratore a Gavardo
di Cesare Fumana

Una grande manifestazione quella organizzata per domenica pomeriggio a Gavardo e Prevalle dalle associazioni ambientaliste che invitano la popolazione alla mobilitazione contro il progetto del maxi depuratore del Garda sul fiume Chiese


«Invitiamo a partecipare tutta la popolazione dell'intera asta del fiume Chiese e del suo lago d'Idro e anche la popolazione del lago di Garda – ribadiscono gli organizzatori –, perché questo progetto è assurdo, non è stato concepito per il bene del Garda, ma per altri interessi pecuniari, e se venisse realizzato trasformerebbe il Chiese nello scarico fognario del Garda».

È questo l’invito che lanciano il Comitato Gaia di Gavardo, il Tavolo Basta Veleni e il Tavolo delle associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d’Idro per la grande manifestazione indetta per domenica prossima, 12 gennaio, per dire no al famigerato progetto di costruire due maxi depuratori, uno a Gavardo e l’altro a Montichiari, per depurare le fogne dei comuni del Garda Bresciano e scaricare poi le acque nel fiume Chiese.

«La verità sulle finalità del progetto – spiegano in una nota gli organizzatori della manifestazione – è venuta alla luce quanto Acque Bresciane s.r.l., società cui l’ATO affida il Servizio Idrico Integrato per la Provincia di Brescia, ha reso pubblico il progetto preliminare.

Non solo è assurdo concepire di pompare i reflui dal Garda, su per le colline ad una altitudine di circa 150 metri, ma è anche un progetto in malafede, perché la finalità non è di fare il bene del Garda, ma è invece quella di riuscire a trasferire una enorme quantità di acqua dal Garda al Chiese per soddisfare interessi diversi dagli aspetti della depurazione, e nel contempo per creare ovviamente anche un immenso affare, dato dai costi abnormi del progetto, preventivati inizialmente in 230 milioni di euro, oltre ai costi delle gestione, circa 9 milioni di euro annui solo per la bolletta elettrica».

«Costi – ribadiscono le associazioni ambientaliste – che verrebbero caricati agli utenti ovvero spalmati perennemente sulle bollette dell’intera provincia, perché il Servizio Idrico Integrato è unico».

«E abbiamo capito anche qual è l’entità che dietro le quinte lo ha ideato e sta cercando di imporlo: dietro le quinte c’è il comparto agricolo della alta e media pianura orientale lombarda, ovvero le loro economicamente potenti organizzazioni di rappresentanza, che condizionano la politica regionale e provinciale, e in tal modo cercano di mantenere questo status quo agricolo che depaupera la risorsa primaria anche a costo di fare danni ai fiumi e ai laghi».

L’appuntamento per tutti è alle 14 di domenica. Sono previsti due cortei: uno con partenza da Gavardo, in via Falcone, il secondo da Prevalle, dal piazzale del municipio, che confluiranno nell'area dove Acque Bresciane vorrebbe costruire il depuratore, un’area verde prospicente la Gavardina.

Alla manifestazione sono stati invitati tutti i sindaci dei 30 Comuni dell’asta del Chiese e del suo lago d’Idro, dalla sorgente alla foce, «perché il Chiese è un grande corpo idrico che bagna 2 regioni, 3 Province e 30 Comuni, e tutti ne verrebbero danneggiati».

«A questa manifestazione – ripetono gli organizzatori – non possono mancare i cittadini dei 30 Comuni dell’asta del Chiese, e non possono mancare i cittadini gardesani che comprendono che questo progetto non è stato concepito per il bene del Garda, ma anzi al contrario causerà dei danni all’ecosistema gardesano».
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