L'energia benefica della Valvestino
di Gianpaolo Capelli

Abbiamo trascorso qualche ora in Valvestino, dove c'è chi si sta dando da fare nella ricerca di uno sviluppo possibile, per rifuggere da quello che altrimenti sarebbe un inesorabile isolamento geografico



Proprio all'inizio di questo mese di dicembre, in una giornata solatia, ma un po’ fredda, dopo l'ennesimo invito, con il direttore di Vallesabbianews Ubaldo Vallini, siamo andati a trovare Antonio Bonomi per qualche giorno al paese natio di Armo.
Per due legislature vicesindaco del comune di Valvestino, rieletto alla grande nelle ultime votazioni del maggio scorso, ora la sua funzione è quella di assessore.
Nella sua vita, da direttore di una grande distribuzione all'ingrosso a vicesindaco, il salto è stato grande.

Con l'amministrazione guidata dal sindaco Davide Pace, le cose realizzate in questi anni sono state tante e di diverso genere, ma l'obiettivo principale è quello che si riesca a realizzare il tunnel Valvestino-Valle del Chiese, quello che in pochi minuti potrebbe collegare la sua valle con il Trentino.

L'impegno politico per arrivare all'attuazione del progetto della galleria è stato tanto.
“Siamo riusciti a realizzare il sogno che negli anni settanta era di don Luigi Festi, parroco di Magasa, grazie alla collaborazione con il comune di Magasa e con il suo sindaco cavalier Federico Venturini. Per noi la galleria ormai è cosa certa, tanto che da mesi sono iniziati i sondaggi di rilevamento, della conformazione geologica sotto il monte Cingla, che guarda sul comune di Bondone e sulla nostra valle.”

Questo l'esordio di Antonio Bonomi,
che incontriamo a Moerna, dove da alcuni anni sotto la sua supervisione viene organizzata la manifestazione di grande successo ”Moerna nell'Impero”.
Altra manifestazione che riscuote ogni anno sempre di più il favore dei visitatori sono i ”Mercatini dell'Impero di Armo”, purtroppo quest'anno annullati per cattivo tempo.
Ci fermiamo a Moerna, vicino alla chiesetta dedicata a San Maurizio, dove si svolge la manifestazione estiva in ricordo del genetliaco di Francesco Giuseppe.

Sul mezzogiorno nella giornata tersa e limpida, ci fermiamo ad ammirare la valle che abbiamo di fronte e quella sottostante... ecco in lontananza il paese di Armo e di Turano, un po’ più su Persone, dove poco dopo andremo a degustare le specialità all'antica trattoria Pace e dove troveremo in cucina la signora Marisa e a servirci il figlio.
La dislocazione dei paesi della valle dà ragione alla leggenda che vuole che un padre, donando ai sette figli un pezzo di valle, impose loro che i futuri paesi fossero costruiti in modo che non si vedessero fra loro. Il papà era lungimirante. Il proverbio dice infatti: ”Amor de fradei...amor de cortei!”

Bonomi ci illustra un po’ la geografia della valle.

In alto verso il Tombea c’è Bocca Caplone, dove  in collaborazione con il comune di Bondone e quelli di Magasa e Valvestino, ogni anno si tiene la commemorazione di Padre Faustino Cimarolli, alla Madonnina dei Sentieri.
Ribenedetta lo scorso luglio dopo il gesto sacrilego, quando alla Madonnina è stata tagliata la testa.
Più in basso c’è Bocca di Valle e suora al paese di Armo parte l’antica mulattiera che congiunge Bondone alla Valvestino. Molto usata nei secoli scorsi.

Nell'esposizione panoramica di Antonio Bonomi
viene posta la nostra attenzione sul monte che abbiamo di fronte e sorge come un cono in mezzo alla valle.
Il monte Pralta, la cui altezza raggiunge i 1225 metri. Montagna di conformazione di roccia nera, da cui si ricavano lavorati per l'edilizia: soglie di porte e finestre e altro.

Il monte Pralta è chiamato anche la montagna della quiete.
Si dice infatti che quella pietra nera sviluppi un’energia benefica, della quale possono beneficiare gli escursionisti, ma anche tutti gli abitanti della Valvestino.

Ecco cosa scrive Cosmos, istituto di ricerche olistiche, che da oltre venti anni studia la Valvestino.
“La Valvestino: un luogo alto. Reputiamo che la Valvestino sia uno dei luoghi chiamati alti, perchè alta è l'energia che vi è presente, e, come altri luoghi sulla Terra, ha il compito di sovraintendere alle funzioni del sovrannaturale, dal cosmico al fisico.
La valle fa percepire la sua grande forma a cellula, attraversata da linee energetiche, da cui riceve continue possibilità di crescita e di cambiamento, così come riceve possibilità da tutto quello che è presente in lei, che sia umano e non umano.”


Analisi decisamente impegnativa, tuttavia Antonio Bonomi afferma che per togliere la valle dall'isolamento sia necessario insistere sulle peculiarità turistiche dell’area.
E perché non abbinare alle bellezze naturali che possiede, il fatto che la Valvestino rappresenta un luogo di quiete e tranquillità eccezionali, per vacanze rigeneranti capaci di liberare chiunque dallo stress della vita quotidiana?

Il nostro discorso non poteva non cadere sul mondo agricolo della valle e sul rinomato formaggio ”Tombea”.
Ogni anno a cima Rest si tiene a settembre la “Festa del formaggio”, dove il tipico prodotto caseario la fa da padrone.

A tal proposito i miei ricordi di gioventù mi portano a quando mio papà Martino, bottegaio in Bondone, veniva a rifornirsi di formaggio tombea dall'Erminio in Cadria.
Era la fine degli anni ’50 del secolo scorso ed Erminio, mancando la strada che arriva a Rest, allora brutta anche quella, li portava su con il mulo. Mi ricordo ancora il prezzo: 400 lire… potenza, allora, della nostra moneta.

La valle conta attualmente 350 abitanti, compresi i 150 di Magasa.
Gli abitanti della valle, quando i paesi contavano centinaia di persone, erano dediti all'allevamento del bestiame.
Lo ricordano le tante malghe e i tanti fienili dove gli animali venivano ricoverati al ritorno dall'alpeggio.
Poi è cominciata l'emigrazione e la valle piano piano si è svuotata.
Ora gli allevatori in valle sono pochi.

Il giovane Germano Eggiolini,
sceso dalla natia Capovalle, si è trasferito a Magasa in località Denaia. Ha messo su famiglia e con l'allevamento di mucche di “pezzata rosse”, il suo latte lo lavora personalmente e i suoi prodotti, burro e formaggio a km zero, sono stupendi, ma la sua commercializzazione a volte è difficile.
Il suo sogno è quello di poter realizzare una grande stalla con laboratorio, tutta sua.
E' giovane, gli auguriamo pieno successo.

In valle come dice sempre Bonomi, si tenta di rilanciare la coltivazione del rinomato fagiolo della valle ”la fasolana” dalla forma piuttosto grossa.
Dopo lo scambio degli auguri vicendevoli, con l'invito di Antonio Bonomi a tutti a visitare i presepi tanti e stupendi nella sua natia Armo, presepi visitabili fino all'Epifania, lasciamo la Valvestino a pomeriggio inoltrato.

Le domande che ci poniamo al rientro con Ubaldo Vallini sono tante.
Riusciranno gli amministratori locali, con le loro iniziative a fermare l'esodo della valle?
La realizzazione della galleria, speriamo in tempi brevi, potrà dare nuova vita alla Valvestino?
Il sogno di Antonio Bonomi di vedere la Valvestino piena di turisti desiderosi di rigenerare mente, corpo e spirito con l'energia positiva che essa emana, diventerà realtà?
Lo auguriamo di cuore!

Quello di passare al Trentino, nonostante il referendum vinto, rimarrà di difficile attuazione... il governo nazionale ha altre cose a cui pensare.

Gianpaolo Capelli
 
.in foto: Moerna; da sin Ubaldo Vallini, Antonio Bonomi, Beniamino Bagozzi; Il Monte Caplone; l'antica osteria Pace a Persone.



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