Una bici per la vita
di val.

Una bicicletta, per ringraziare prima di tutto la Provvidenza, ma anche il risultato prodotto della divina attenzione, cioè chi per caso si era trovato sulla strada e gli ha salvato la vita


La bicicletta in questione se la sono vista recapitare nelle scorse settimane nella sede di via Chiesa a Brozzo di Marcheno i volontari di Valtrompia Soccorso.
Direttamente dalle mani di Pietro Gandolfi, personaggio noto nell’ambiente del ciclismo amatoriale, meccanico di biciclette e sponsor di diverse squadre amatoriali bresciane.
Una passione, la sua, che ha trasmesso al figlio, insieme al quale ha aperto un negozio in Viale Piave.

Ne scriviamo anche qui su Vallesabbianews.it perchè fra i protagonisti di questa storia a lieto fine c'è Simonetta, valsabbina di Mura, dipendente di Valtrompia Soccorso ed istruttore regionale di Areu.

Facciamo dunque un passo indietro.
Lo scorso 23 giugno Pietro, che ha 72 anni, era impegnato in una delle sue frequenti escursioni in bicicletta sulle strade dell’alta Valtrompia, dove possiede anche una casetta.

Ma qualche cosa non andava,
così ha parcheggiato la sua bicicletta a Collio di Vobarno e si è avvicinato all’equipaggio di una delle ambulanze di Valtrompia Soccorso trovata lì per caso, perché si era appena “sganciata” da un altro servizio.

«Scusatemi, ma non sto per niente bene. Potete aiutarmi?» sono state le sue parole, prima di prodursi in una serie di smorfie di dolore.
Giusto il tempo di farlo accomodare sul lettino che quello è andato in arresto cardiaco.
Immediato l’intervento con defibrillatore portatile: «ci sono volute tre scariche perché il cuore dell’uomo ricominciasse a battere» confida Simonetta.

Se ne fa un gran parlare, di questi strumenti e di chi dev’esserne abilitato all’uso: assai opportuna la sua presenza e la professionalità degli operatori, anche in questo caso.
Ci ha pensato poi l’eliambulanza a concludere le operazioni di salvataggio, con il ricovero “al volo” in un nosocomio cittadino.
E’ grazie alla celerità dei soccorsi se Pietro si è ristabilito e senza alcun danno neuronale.

«Naturalmente abbiamo gradito il prestigioso omaggio – ci ha detto Simonetta -. Insieme ad altre donazioni, metteremo la bicicletta in palio in occasione di una lotteria. La raccolta ci permetterà di acquistare presidi indispensabili a migliorare ulteriormente il nostro servizio».

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