Il riscaldamento globale esiste, parola di esperto
di Marisa Viviani

Su iniziativa di Parrocchia di Bagolino e Acli di Brescia, giovedì 28 novembre si è tenuto un Incontro Adolescenti e Giovani sul tema "Un clima che cambia, un pianeta che soffre, e noi che cosa possiamo fare?".


Una quarantina di ragazzi, comprensivi degli studenti di seconda e terza media accompagnati dalle prof.sse Guendalina Pelizzari e Gianfranca Nottolini, hanno assistito alla relazione di Giovanni Mori, ingegnere energetico e coordinatore di Friday For Future di Brescia, su quello che oggi è il problema centrale di tutte le società del mondo intero, il più drammatico per il futuro, il più disatteso sostanzialmente da tutti i governi: il riscaldamento globale (global warming).

Partendo da alcune affermazioni paradossali, del tipo "Fa freddo, il riscaldamento globale non esiste", Giovanni Mori, con rigore scientifico e capacità comunicativa, ha intrattenuto i ragazzi tracciando un'ampia panoramica sul tema in questione.

Molti i punti toccati, a cominciare dai più evidenti, come le conseguenze del riscaldamento globale già visibili, che ogni giorno ormai constatiamo, senza renderci conto che i segnali di cambiamento del clima non sono transitori, ma ormai definitivi: eventi atmosferici catastrofici sempre più frequenti, trombe d'aria, tempeste e uragani, piogge torrenziali con bombe d'acqua e inondazioni, scioglimento progressivo e rapido di ghiacciai, erosioni del terreno e frane, espansione dei deserti, danni ingenti all'agricoltura, e molti altri.

In conseguenza dei quali stanno già sorgendo, e per il futuro saranno sempre più estesi, problemi di carenza d'acqua e carenza alimentare, di approvvigionamento energetico, di aggravamento dell'inquinamento, di estensione delle disuguaglianze e del fenomeno migratorio, ecc. Davanti a tali lugubri prospettive, si rende pertanto indispensabile intervenire a livello planetario con provvedimenti che riducano la temperatura atmosferica di almeno 1,5° entro il 2040; operazione estremamente impegnativa, che i governi mondiali non stanno affrontando con il necessario senso di responsabilità.

Il deciso richiamo di milioni di giovani in tutto il mondo affinché gli stati prendano provvedimenti urgenti contro il riscaldamento globale, sta portando alla conoscenza dell'opinione pubblica la situazione e sta smuovendo qualche coscienza, soprattutto tra i singoli cittadini e le associazioni, grazie alla determinazione e al coraggio di Greta Thunberg, e al movimento su scala planetaria del Friday For Future (I Venerdì per il Futuro).

Da molti decenni il mondo scientifico sta studiando questo grave fenomeno e sta lanciando l'allarme agli stati perché siano presi i provvedimenti adeguati, ottenendo indifferenza e un colpevole disinteresse, se non ostilità e derisione, in qualche caso addirittura la negazione del problema.

La vastissima documentazione scientifica raccolta conferma però che la responsabilità del riscaldamento globale è data dalle attività umane, che nel corso dell'ultimo secolo hanno subito uno sviluppo esponenziale sia di tipo quantitativo, che di tipo qualitativo (al centro delle quali l'uso dei combustibili fossili ha un peso negativo molto forte). Svariati dati della ricerca scientifica sono stati presentati dal relatore Giovanni Mori, con un richiamo preciso anche alla responsabilità individuale di tutti i cittadini, perché ciascuno contribuisca a modificare i suoi comportamenti per la riduzione delle emissioni di CO2 (anidride carbonica), responsabile del riscaldamento globale: "Noi siamo la causa, solo noi dobbiamo cercare la soluzione."

A tutt'oggi la situazione si presenta come estremamente grave. Gli scienziati hanno determinato un giorno del nostro futuro (prossimo) in cui tutte le risorse del pianeta saranno definitivamente esaurite; sarà il giorno di non ritorno per la specie umana (Earth Overshoot Day), ma sembra che soltanto i giovanissimi oggi ne siano allarmati, considerando che saranno i destinatari della più grande sciagura della Terra, la sua morte.

Ecco perché è necessario, vitale, cambiare i nostri stili di vita. Se i ragazzi stanno diventando consapevoli di ciò che li attende in futuro, è compito degli adulti partecipare al grande processo di cambiamento richiesto dall'emergenza climatica globale, ricordando per primi che "non abbiamo ereditato la terra dai genitori, ma l'abbiamo avuta in prestito dai figli" e dovremo renderla loro in buone condizioni.

Tanti sono ancora i detrattori delle verità scientifiche e constatabili che stanno sotto gli occhi di tutti, equiparabili ai più retrivi terrapiattisti che negano addirittura che la terra sia sferica (!), ma tant'è; forse non sarà mai possibile mettere limiti all'ottusità di qualcuno, sarà invece possibile leggere, studiare, capire, imparare, comunicare, cambiare, cioè costruire il nostro futuro consapevolmente, prima che sia troppo tardi.


Nelle foto di Luciano Saia: Il relatore Giovanni Mori, all'incontro con i giovani di Bagolino sul tema del riscaldamento globale - Esiti della Tempesta Vaia a Bagolino

Nelle immagini da Internet: Siccità - Il sistema solare nelle teorie dei terrapiattisti (in "Terrapiattisti e marziani, tutti i meme dallo spazio" di Gaia Masiero)


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