Testimonianza da Venezia
di Redazione

Vorrei condividere con i lettori una toccante riflessione pervenutaci dalla nostra ex musicante (vobarnese) e da anni cornista nell'Orchestra del Teatro la Fenice di Venezia, in merito agli effetti della eccezionale inondazione che ha investito la città

Spettabile redazione,

vorrei condividere con i lettori una toccante riflessione pervenutaci dalla nostra ex musicante (vobarnese) e da anni cornista nell'Orchestra del Teatro la Fenice di Venezia, in merito agli effetti della eccezionale inondazione che ha investito la città.

Avevamo contattato Adelia Colombo per avere notizie circa eventuali danni subiti personalmente e dal Teatro La Fenice. Ci sembra che quanto scritto fotografi la situazione che la città lagunare è costretta a subire ogni giorno, ma anche lo spirito con il quale voglia risollevarsi.

Cordiali saluti.

Il segretario del Corpo Bandistico Sociale di Vobarno
Gilberto Salvi

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Cari tutti,

Mi ha molto emozionato leggere le vostre parole, la sensibilità che dimostrate nei confronti della ormai "mia" città.
Purtroppo quel sentimento di tristezza del nostro Patriarca nel vedere questa Meraviglia ridotta ad un mero Parco Giochi, è condiviso da tutti, ormai...

Vedo torme di gente che si aggirano per le calli ignare di tutto ciò che vedono, senza alcuna informazione (sarebbe troppo dire cultura) della Storia e dell'Arte che queste pietre scolpite ci raccontano.

La Storia di una Bella Italia che amava così tanto il Bello e l'Arte da doverla mostrare a tutti, perché tutti ne potessero godere.
La storia di tragedie umane, nei monumenti dei nostri padri della Patria, nella storia dell'Amore vesso Dio, tangibile nelle mirabili chiese a partire da S. Marco e via via i Frari, S. Angelo, S. Maria Formosa per citarne pochissime...
E Musei, Accademie, Palazzi… ognuno di loro potrebbe raccontare biblioteche di libri.

Ed infine il Mio Teatro... testimone di vita, di incendi e di rinascite. Mai nome fu più appropriato… "La Fenice", ora di nuovo sfregiato, con danni strutturali.

Noi della grande famiglia viviamo questi giorni con sincera angoscia... domandandoci quando potremo rientrare e dare inizio alla nuova stagione.

Ma, sembra un po' il destino, come tutte le cose preziose, Venezia è pericolosamente fragile.

Costruita su palafitte, con le maree che si inseriscono tra i marmi preziosi, l'aria salsa che strappa gli intonaci, e l'acqua...sempre presente e sempre più minacciosa.
Questa volta paurosa, terrificante...
Vi assicuro, scene apocalittiche...

Naturalmente il mio pensiero va al teatro che è la mia seconda casa... torneremo e ci tireremo su, come si dice, le maniche e riprenderemo a fare musica, buona musica, con uno spirito di gruppo più rafforzato.

Grazie ancora
Con grande affetto
la vostra Adelia

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