Malviventi anche al centro di raccolta di Storo
di Aldo Pasquazzo

Dopo le verdure sparite da un campo all'Alpo e gli arnesi da lavoro a Pra di Bondo ora i soliti ignoti sono stati attratti da batterie rame accatastate al CRM di Storo


Qualche giorno fa sicuramente sono entrati e hanno ispezionato quanto andavano cercando. Poi l'altra notte uno o più malviventi, servendosi di un furgone o di una station wagon, hanno deciso di agire scavalcando la recinzione e dopo aver tranciato il lucchetto di un armadio massiccio hanno fatto man bassa di materiale al Centro raccolta materiali in località Roversella, a sud di Storo. I segni dei pneumatici sono ben riscontrabili a ridosso del muro verso il paese. È la seconda volta in altrettanti anni che si verificano incursioni mirate.

Il furto è avvenuto a pochi giorni di distanza dalla sparizione di verdure in un podere dei Valerio all'Alpo di Bondone e alla precedente incursione avvenuta in una villa a Pra di Bondo dove anche in quell'occasione era stato prelevato materiale e arnesi in ferro trascurando quant'altro c’era di ben più valore.

Il CRM di Storo è molto utilizzato, tant'è che c'è di tutto. I conferimento con mezzi furgonati o Apecar se ne contano almeno una trentina al giorno. I contenitori straboccano di cavi, computer e stampanti inutilizzati oltre a materiale in rame e alluminio che tanto attirano i “rottamatori” notturni.

Quest'ultimi, una volta dentro sapevano come muoversi e dove mettere mano. “A loro interessavano batterie e rame il cui mercato non conosce crisi”, ipotizza Silvano Ghezzi, gestore della struttura appartenente alla Comunità di Valle delle Giudicarie. Ghezzi è dell'idea che coloro che sono entrati non andavano a tentoni, ma a colpo sicuro. Sta di fatto che non hanno rovistato o messo a soqquadro altri contenitori e nemmeno la costruzione che fa da ufficio.

La materia prima che andavano cercando sapevano dov'era e, dopo averla prelevata, se ne sono andati. Le vie di fuga sono diverse e tranquille, specie dopo una certa ora. Guarda caso da quella zona è possibile rientrare sia verso Storo oppure continuare lungo la provinciale 69 per Baitoni e Bondone da dove poi raggiungere la vicina Lombardia, oppure passando cosiddetto Ponte Agricolo che dà su l'area sportiva e produttiva di Darzo.

Ieri mattina lo stesso Ghezzi, dopo aver consultato i superiori, si è recato presso il corpo di polizia locale per redigere normale denuncia al comandante Stefano Bertuzzi, che a sua volta ha da subito mandato i suoi uomini in sopralluogo e avviato le relative indagini.
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