Taglio del nastro in Rocca
di val.

Ad accompagnare l'inaugurazione della sistemazione della Caserma Zanardelli, in Rocca ad Anfo, anche la popolarissima trasmissione televisiva In piazza non noi



E’ stata ospitata nella Rocca d’Anfo, in questa prima domenica di novembre, la popolarissima trasmissione di Teletutto condotta da Clara Camplani e Massimo Recalcati.
L’autunno, rimandato da settimane, ieri si è fatto sentire in modo prepotente, piovendo senza sosta.

Ad illuminare il profilo dell’antica fortezza ed il placido lago che le fa da contorno, ci hanno dovuto pensare il calore umano dei tanti che sono comunque intervenuti ed il ricco programma cultural-gastronomico abilmente predisposto dagli organizzatori.

L’occasione è stato il taglio del nastro per la riqualificazione della Caserma Zanardelli:
«Un intervento importantissimo costato un milione di euro, tassello nel mosaico che sta portando alla completa fruizione in chiave turistica di questa struttura straordinaria – ha detto ai microfoni di Teletutto il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini -. A soli quattro anni dalla riapertura della Rocca in chiave turistica possiamo dire che i risultati già ora sono sorprendenti.
Merito di molti: la Regione che insieme alla Fondazione Cariplo ci ha messo le risorse, la Comunità montana coi suoi collaboratori, i sindaci, il Demanio che l’ha concessa per 19 anni ed il mondo delle associazioni».

«E’ una gioia infinita poter ospitare sul nostro territorio, finalmente valorizzata, la nostra Rocca – ha detto il sindaco Umberto Bondoni -. E’ questa una risorsa buona per l’intera valle, da Bagolino a Serle».

Dopo l’inaugurale taglio del nastro
preceduto dalla benedizione di don Marco, ha preso la parola la voce storica locale di Giancarlo Melzani, presidente della Proloco di Anfo, ripercorrendo a grandi linee i fatti risalenti all’abbandono della fortezza da parte dei militari avvenuto negli anni Settanta.
Con lui anche Italo Togni, figlio di Angelo il custode, l’ultimo ad abitare la Caserma Zanardelli.

Cinquemila i visitatori in Rocca nel corso dell’estate: «Ma siamo disposti a fare di più - ha detto Francesca Goffi, presidente dell’agenzia territoriale per il Turismo della Valle Sabbia -. La Rocca deve essere fruibile per tutto l’anno, quindi chi vuole prenoti visite anche per l’inverno».

Giuseppe Calabria ha parlato del Museo della Rocca d’Anfo, Giuliano Tognazzi dell’azienda agricola Botticino, Beniamino Bazzoli di Linea Pane e Ciro Cerqui del Caseificio Sociale Valsabbino hanno parlato dei prodotti locali che insieme al Bagòss, proprio nella Rocca trovano e troveranno occasione di promozione.

Il direttore Davide Donati ha espresso l’impegno della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella nel sostenere lo sviluppo del territorio: «Gli austriaci non hanno mai superato la Rocca, noi si, 35 anni fa. E adesso la Valle Sabbia con 10 sportelli rappresenta la metà della nostra operatività».

Strappato dal suo impegno che ieri era quello di preparare il suo “risotto valsabbino” a base di prodotti locali, lo chef pluridecorato Philippe Léveillé ha ricevuto il premio “Rocca d’Anfo je t’Aime”, alla sua prima edizione, istituito per avvicinare l’antica fortezza napoleonica anche al pubblico d’Oltralpe.

La Caserma Zanardelli farà da base logistica per coinvolgere i bambini, con uno spazio laboratorio loro dedicato, ma anche per gli sportivi:
«Abbiamo intenzione di invitare il più volte campione del mondo dio corsa in montagna, il valsabbino Alessandro Rambaldini a percorrere di corsa camminamenti e scale che dalla base della rocca portano all’osservatorio – ha detto il presidente de La Polveriera, associazione di volontariato che rappresenta il braccio operativo nella fruizione turistica della Rocca -. La sfida fra sportivi sarà poi quella di battere il suo tempo».

Insomma gli spunti, per rendere l’antica fortezza sempre più gettonata anche livello europeo non mancano certo. E se sono rose...

.in foto: il taglio del nastro; Flocchini premia Léveillé.



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