La storia a partire dal paesaggio
di Cesare Fumana

È stato presentato il volume che raccoglie gli studi dagli studenti di Archeologia dell’Università di Padova, guidati dal prof. Gian Pietro Brogliolo, e di altri storici locali, effettuati nel corso della Summer School a Vallio Terme dell’estate del 2016
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Uno studio della storia di Vallio Terme a partire dal paesaggio quello effettuato dagli studenti di Archeologia dell’Università di Padova guidati dal prof. Gian Pietro Brogliolo nel corso della Summer School dell’estate del 2016 e confluito in una bella e ricca pubblicazione intitolata “Vallio Terme, paesaggi e insediamenti dalla Preistoria a oggi”, ed. Liberedizioni.

La presentazione del volume di 250 pagine si è tenuta giovedì scorso nella sala consiliare di Vallio Terme, alla presenza dei tanti autori che hanno contribuito alla sua stesura, coordinati dal giornalista Massimo Tedeschi.

Il libro, infatti, è frutto di un lavoro corale che ha coinvolto oltre all’Università patavina, anche il Museo archeologico della Valle Sabbia di Gavardo, e alcuni storici locali. Ad accompagnare gli studenti per delle ricerche sul campo erano stati coinvolti anche alcune associazioni e gli abitanti di Vallio, in particolare i più anziani, che hanno guidato i ricercatori alla scoperta di edifici antichi, luoghi di particolare significato.
Come detto, lo studio è partito dall’osservazione del paesaggio, le sue trasformazioni nel tempo, la toponomastica (sono stati individuati ben 950 toponimi), gli edifici storici, i prati coltivati, quelli d’altura, le malghe, i boschi.

Uno studio che si è avvalso di strumenti informatici e di ricerche d’archivio, come i catasti napoleonico e austriaco, i primi a mappare il territorio valliese.

Su questo si è soffermato il prof. Brogiolo, mentre l’esperienza arricchente della Summer School è stata raccontata da Simone Sestito, autore del capitolo dedicato al paesaggio del lavoro.

Il libro racconta la storia del paese a partire dalla Preistoria, a cui ha dedicato un capitolo il direttore del Museo di Gavardo, Marco Baioni, dove racconta i ritrovamenti effettuati negli anni passati dagli studiosi del Museo, a partire da un luogo di culto dell’età del Ferro, il Dos delle Preghiere.

Non mancano poi le curiosità: sono state rinvenute delle monete di età romana che sembra siano opera di falsari dell’epoca, così come monete ritenute false di periodo medievale sono state ritrovate nel castello di Sant’Apollonia.

Alla serata sono intervenuti anche due studiosi locali che hanno contribuito con due saggi al volume: Franco Liloni ha dedicato uno studio al dialetto di Vallio, mentre Marcello Zane al rapporto con la terra, come si è sviluppato dal medioevo ai giorni nostri.

Soddisfatti per il lavoro compiuto il sindaco Roberta Ferandi, che ha ringraziato tutti quanti hanno contribuito allo studio e al libro, sia il consigliere regionale Floriano Massardi, che aveva dato il via al progetto quando era sindaco.

Complimenti sono giunti dal presidente della Comunità montana di Valle Sabbia, Giovanmaria Flocchini, per la qualità del lavoro che racchiude la storia della comunità di Vallio Terme.

Di seguito il link al video della diretta Facebook realizzata dal nostro Armando Ponchiardi


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